I Tefillìn sono una delle più importanti mitzvòt (precetti), come dice il Talmùd Kidushìn (35b): "tutta la Torà è paragonata alla mitzvà dei Tefillìn". In altre parole, se mettessimo su un piatto della bilancia l'importanza dei Tefillìn e sull'altro piatto tutte le altre mitzvòt, questi due pesi si equivarrebbero.
Non solo, ma chi omette di compiere questa mitzvà è come se avesse trasgredito ben otto mitzvòt, perchè essa è menzionata ben otto volte nella Torà; più esplicitamente in Deuteronomio (6:8): "e tu li legherai alla tua mano, e saranno fra i tuoi occhi".
Se alcuni hanno trascurato in passato di adempiere alla mitzvà dei Tefillìn, e valutando ora il loro errore esitano a correggerlo temendo di apparire ridicoli alla propria famiglia e ai propri amici, cerchino di riflettere sulle parole dei Rabbini riguardo al ruolo fondamentale di questo precetto nella vita Ebraica.
Rabbi Yehudà Halevi (1100 - 4860 dalla Creazione) probabilmente ricordava una lezione sui Tefillìn quando scriveva:
"L'Ebraismo non ci opprime per farci condurre una vita ascetica, ma ci conduce al raggiungimento dell'equilibrio che consiste nel tenersi equidistanti da ogni estremismo, sia nell'eccesso che nel difetto.
Esso ci lascia libero arbitrio su ogni facoltà concessaci da D-o sia essa materiale o spirituale, rimanendo entro i confini costruttivi fissati dalla stessa mano Divina. È sicuro che ciò che noi dedichiamo a una delle nostre facoltà in modo eccessivo, va a scapito delle altre, danneggiando l’armonia che dovrebbe governare tutto il nostro essere."
Rabbi El'azar (Rokeach) di Worms (vissuto intorno al 1200 - 4960 dalla Creazione) scriveva:
"Sii già un uomo integro nella tua giovinezza, ma se in quel tempo tu fossi uscito sconfitto dalla battaglia (contro l'istinto animale) cerca di far ritorno a D-o senza mai stancarti, per quanto vecchio tu sia!".
Rabbi Shimshon Refael Hirsch ( 1800-1888; 5560-5648 dalla Creazione) esimio Rabbino del 19 secolo, disse sui Tefillìn:
"Una verità che si manifesta nell'azione, deve venir impressa nelle menti e nei cuori mediante la ripetizione e mediante entusiasmo.
Questo vale tanto più per approfondire e applicare i principi essenziali della giustizia e dell'amore, cosa che non si potrebbe sufficientemente fare costruendosi una vita qualsiasi. Cioè: riconoscere soltanto (a parole) la rettitudine e l'amore verso il prossimo, non è sufficiente. È necessario viverli concretamente. Parole ed azioni simboliche sono inoltre necessarie per lasciare un'impronta indelebile nelle anime facendo Sì che così sacri principi siano conservati e tramandati per il bene di tutti."
Più recentemente, un grande Maestro, Rabbi Meir Yung (1859-1921, 5619-5681 dalla Creazione) ebbe a dire sui Tefillìn:
"Questo atto religioso, praticato ogni giorno, ha fatto più per conservare e completare l'alta moralità del nostro Popolo, di quanto non abbiano potuto tutti i libri sull'etica che mai siano stati scritti. Lo stesso può esser detto per le altre mitzvòt, benché molte di esse abbiano una doppia influenza: una diretta, che agisce facendoci ottenere un immediato benessere fisico, e un'altra indiretta che forma il carattere, insegnando una costruttiva auto-disciplina presente in tutte le azioni abituali."
Il Yossef Chayim, noto Posek e Cabalista sefaradita dell'inizio del nostro secolo, nel suo libro "Ben-Ish-Chai" riporta il verso in Deuteronomio (28, 10): "Tutti i popoli vedranno che il nome di D-o si troverà in te e ti temeranno". Il Talmud Berachot spiega che il verso si riferisce al "Tefillìn della testa". Come mai proprio questa mitzvà si distingue dalle altre, suscitando timore nei confronti di Israel? Spiega il Ben-Ish-Chai che D-o ha creato quattro mondi nel seguente ordine: atzilùt, brià, yetzirà e assià. Il primo mondo atzilùt, è nettamente superiore agli altri poiché è un livello di santità assoluta, da cui il male non può trarre forza. Il Tefillìn della testa rappresenta questo livello poiché si trova sulla radice dei capelli, cioè in corrispondenza della parte nascosta del corpo che rappresenta alma deitkasyià (i mondi nascosti). Per questa ragione i Tefillìn sono così particolari: essi sono un segno di unione, in quanto rivelano questo livello nascosto e irragiungibile dal male, mettendo in risalto il profondo e alto legame che Israel ha con Hashem.
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