1. Non si deve aggiungere nulla al testo della Mezuzà.

2. Ogni luogo destinato a qualsiasi genere di attività umana (con le eccezioni specificate più innanzi) deve avere una Mezuzà affissa all'entrata. Tuttavia, per essere considerato tale, il posto deve avere quattro pareti, es sere coperto per lo meno per i primi quattro cubiti quadrati (1 cubito = 48 cm) vicino all'entrata. Gli stipiti devono avere per lo meno 10 tefahìm (spanne) di altezza (cioè 80 cm) e devono essere uniti da un'architrave.

3. La Mezuzà dev'essere affissa non solo alla porta principale, ma pure a tutte le altre porte della casa (con le sole eccezioni indicate più innanzi), cioè a quelle che danno su corridoi, dispense, porticati, uscite di sicurezza, ecc. Per i servizi di toilette (gabinetto, bagno, ecc.) non c'è l'obbligo di affiggere la Mezuzà.

4. Nella sinagoga, per il fatto che è dedicata esclusivamente alla preghiera (ossia non adibita a riunioni, conferenze, pasti in comune, ecc.), non verrà affissa la Mezuzà.

5. Per chi non vive in Terra Santa, l'obbligo di affiggere la Mezuzà nella casa presa in affitto comincia col trentesimo giorno di residenza in detta abitazione.

6. La Mezuzà dev'essere piegata in modo che lo Shemà - che occupa il lato destro della pagina scritta rimanga in alto. Lo scritto deve rimanere nella parte interna e la piegatura deve essere iniziata da sinistra verso destra.

7. Prima di venire affissa, la Mezuzà viene riposta in un involucro o astuccio di vetro, legno, metallo o altro materiale. Questo può essere pure di carta, ma si dovrebbe aver cura che l'involucro di carta che avvolge la Mezuzà sia più lungo della Mezuzà stessa, in modo che, quando viene fissata allo stipite, il chiodo non traffigga il rotoletto della Mezuzà. Si dovrebbe pure fare attenzione a non inserire al rovescio, dentro all'astuccio, il rotoletto della Mezuzà.

8. La Mezuzà viene affissa allo stipite destro, per chi entra, sul primo Tefah (circa 8 cm), dall'esterno, della larghezza dello stipite, ad almeno due terzi dell'altezza dello stipite, ad una distanza di almeno 1 « tefah » (8 cm) dall'architrave. (Quando le porte sono molto alte, al livello della spalla di un uomo). La Mezuzà viene affissa in posizione inclinata, con la parte superiore rivolta verso l'entrata.

9. In alcuni casi speciali, come p. es. entrate senza porte, porte che danno su cortili, uscite di sicurezza, ecc., il posto esatto dove affiggere la Mezuzà (a seconda che si considerino entrate o uscite, e quindi, quale sia la parte destra e quale la sinistra, ecc.) viene determinato in base a diversi principi. In simili casi, perciò sarà bene consultare un rabbino osservante, di fiducia.

10. La Mezuzà viene di solito affissa con un chiodo o una puntina, ma si può anche usare malta, nastro adesivo, ecc. Per la benedizione da recitare prima di affiggere la Mezuzà vedi qui.

11. Le Mezuzòt negli edifici privati devono essere esaminate due volte nel corso di 7 anni per accertare che non si siano prodotte cancellature od altri difetti.

12. Chi prende la casa in affitto ha il dovere di affiggere la Mezuzà. Tuttavia, nell'eventualità di trasloco in altra casa o appartamento, la Mezuzà non dovrebbe essere tolta, ammenochè il nuovo inquilino sia un non ebreo.

13. Quando si acquista la Mezuzà, bisognerebbe scegliere con cura un negozio di fiducia per esser certi che sia scritta a mano, in debito modo, da uno scrivano ben qualificato (sofer); o se possibile, ordinarla direttamente ad uno scrivano di fiducia. Se non è scritta conforme a tali requisiti, non dev'essere in nessun caso usata. La benedizione detta quando si affigge una Mezuzà « pessula » (non adatta all'uso) è una « Berachà Le-Vatalà » (una benedizione pronunciata in vano).

Si dovrebbe prendere simili precauzioni quando si esaminano le Mezuzòt (vedi sopra par. 11). Questo esame dovrebbe essere affidato solo ad uno scrivano qualificato di fiducia. È un fatto molto deplorevole che, in alcuni paesi, il mercato sia stato di recente innondato da Mezuzòt che non erano scritte secondo le prescrizioni e perfino stampate (!). Queste Mezuzòt non sono Kashèr. È perciò necessario prendere tutte le precauzioni e vigilare attentamente per evitare che ciò si verifichi.

14. È consuetudine di mettere la mano destra sulla Mezuzà e baciarla quando si entra e quando si esce di casa. Questo si fa di solito anche durante le preghiere della sera, prima di andare a dormire.

Pubblicato daMerkos L'Inyonei Chinuch