Fu istituita la Netilàt Yadayim prima dei pasti quando si mangia il pane, con il fine di purificare le mani prima del contatto manuale con gli alimenti, un'idea che rinforza l'importanza della santificazione di tutti gli aspetti della nostra vita. E in realtà i nostri Savi interpretano il versetto “e vi santificherò” spiegando (come allusione) che si riferisce e allude alla netilà prima di mangiare.

Pasti per i quali è necessaria la netilà:

Netilàt Yadayim fu istituita per quei pasti durante i quali mangiamo tipi di pane, la cui berachà iniziale è Hamotsì e quella finale è Bircat Hamazòn.

Paste, pane, dolci, pizze, biscotti etc. la cui berachà iniziale è borè minè mezonòt quando si mangiano durante un pasto (accompagnati da altri alimenti) in quantità sufficiente a saziare, allora la netilà deve essere fatta, recitando per essi Hamotsì e Birchat Hamazon.

Non si può mangiare qualsiasi quantità di pane senza Netilat Yadayim.

Inoltre, quando si fà la netilà prima di un pasto durante il quale si mangerà una quantità di pane inferiore a 56 gr. dal momento che si recitano Hamotsì e Bircat Hamazon (sul pane) si fa la netilà, senza berachà.

Qualsiasi alimento che è imbevuto di liquidi (acqua, vino, aceto, olio, miele, latte) sia che fosse già imbevuto, o che si bagna al momento di mangiarlo e non è ancora secco (ad esempio: frutta e verdure umide, conserve, carne cucinata etc.) necessita di netilà, ma senza berachà.

La Mizvà della netilà è obbligatoria sia per gli uomini che per donne e bambini.

La netilà non si fa in bagno.

Come si procede alla netilà e suoi preparativi

Prima della netilà si verifica bene che sulle mani non ci sia alcuna sporcizia o altro che ostacoli il contatto diretto con l'acqua.

Le unghie devono essere pulite prima della netilà.

Se le mani fossero sporche, bisogna aver cura di lavarle ed asciugarle molto bene prima della netilà.

Anelli, fedi etc. si devono togliere prima della netilà. Lo stesso si fa per la netilà del mattino.

La quantità minima di acqua per la netilà è revi’it (86 ml). Tuttavia bisogna farla con una quantità maggiore e più abbondante d'acqua, in modo che possa coprire tutta la superficie delle mani sino ai polsi.

Nel riempire il recipiente d'acqua per la netilà bisogna tenerlo con la mano destra e poi passarlo alla sinistra, rovesciando l'acqua primariamente tre volte di seguito sulla mano destra.

Dopo, si riprende il recipiente con la mano destra, rovesciando l'acqua tre volte di seguito sulla sinistra.

Si deve prestare attenzione che l'acqua tocchi tutta la mano, incluso lo spazio tra le dita e le mani devono essere alzate e voltate in sii in maniera che l'acqua tocchi anche la punta delle dita.

Per fare la mitzvà della netilà correttamente è necessario rovesciare l'acqua tre volte di seguito in ogni mano, [anche se già la prima volta si è rovesciato più che un revi’it (86 ml) d'acqua], avendo cura di non toccare il recipiente bagnato con la mano umida tra un versamento e l'altro. Si raccomanda pertanto di tenere il recipiente con un tovagliolo o asciugamano.

Anche dopo aver versato uno o due volte l'acqua su una mano si abbia cura di non toccare con questa l'altra mano sulla quale ancora non è stata fatta la netilà. La stessa cura si deve usare dopo aver fatto la netilà su entrambe le mani; ossia, non toccare le mani di qualcuno che non abbia fatto la netilà (o il recipiente bagnato).

Nel caso ciò succeda è necessario asciugarsi di nuovo le mani, e rifare la netilà dall'inizio. Se questo contatto avviene per solo una delle mani, basta rifare la netilà solo su quella mano.

Dopo aver versato l'acqua tre volte su ogni mano si strofinano l'una con l'altra (perché l'acqua si propaghi) avendo come scopo un accrescimento della purificazione. Giacché questo atto di strofinarsi le mani fa parte della mitzvà dobbiamo recitare la berachà durante lo stesso, perché essa sia fatta prima del termine della mitzvà, come negli altri precetti.

Non si deve fare alcuna interruzione tra la netilà e la berachà dell'Hamotsì (del pane).

Si deve aver cura durante il pasto di non poggiare le mani su luoghi coperti o orefizi del corpo. In caso contrario è necessario ripetere la netilà senza berachà.

La Berachà della Netilà

Il motivo per il quale i nostri Savi non istituirono la pronunciazione della Berachà prima della stessa netilà (all'inizio della mitzvà - come negli altri precetti) è che supponevano che le mani delle persone fossero impure prima della netilà, e pertanto, inatte a recitare una berachà.

Nel caso ci si dimentichi di recitare la berachà prima di sfregarsi le mani, si deve recitare la stessa prima di asciugarle. Se la si dimentica anche prima di asciugarle, si fa la berachà dopo, quando ci si ricorda.

Si devono sollevare le mani nel recitare la berachà

Quale acqua si deve usare per la Netilà

Per la Netilà è necessario utilizzare acqua che non è stata modificata nel suo colore ed apparenza, sia dal luogo in cui si trova o da qualcosa che è caduta e si è mescolata ad essa (come vino o birra) il che la rende inadatta ad essere usata per la netilà.

Acqua non potabile, neppure per un animale è inadatta alla netilà. Allo stesso fine non si può usare l'acqua salata del mare. Però si possono immergere le mani nel mare facendo Tevilat (immersione) Yadayim (delle mani).

È anche necessario che l'acqua della netilà non sia stata utilizzata per nessuna finalità precedentemente e che non ci sia immersi in essa.

La forza propulsoria della Netilà

L'acqua del recipiente della netilà, deve arrivare alle mani provenendo da una forza umana (della persona stessa o da un'altra).

Acqua che è caduta da sola (automaticamente) è inadatta alla netilà.

Per questo, non avendo un recipiente (bicchiere, coppa) con il quale riempire l'acqua dal rubinetto si deve procedere nella seguente maniera: aprire il rubinetto con una mano, bagnando con il getto iniziale l'altra mano e richiudere, ripetendo tre volte sulla stessa mano e di seguito per altre tre volte sull'altra mano lo stesso (perché il primo getto d'acqua che cade è considerato conseguenza diretta ed estensione della forza umana che ha aperto il rubinetto).

Il recipiente per la Netilà

Il recipiente da utilizzare deve contenere (tutta in una volta) al minimo 86 ml.

Deve essere integro senza alcun orifizio o incrinatura. È inadatto anche se dall'orifizio o incrinatura sino alla superficie del recipiente si abbia una capacità di 86 ml.

La Berachà

Baruch Attà Ado-nai Elo-henu Melech haolam asher kideshanu bemitzvotav vetzivanu al netilat yadaim.

Benedetto sii Tu D-o nostro D-o Re dell'universo che ci Ha santificato con Suoi comandamenti e ci ha comandato il lavaggio delle mani.