Fortunatamente siamo economicamente agiati e siamo sempre stati in grado di dare ai nostri figli tutto ciò di cui hanno bisogno e tutto ciò che vogliono. Nel bene e nel male sono abituati ad avere l’ultimo modello di qualsiasi gioco o “gadget” esca sul mercato e ne abbiamo da riempirne la casa. Quando erano piccoli non sembrava essere un problema, ma adesso che sono adolescenti (chi all’inizio dell’adolescenza e chi più in là) lo sta diventando. Qualche mese fa ad esempio, a Chanukkà, hanno avuto tutto quello che era segnato nella loro “lista dei desideri”, come gli anni scorsi. Abbiamo speso una fortuna senza che se lo meritassero veramente e questa volta si sono mostrati completamente ingrati. Non solo non hanno apprezzato niente, ma si sono anche lamentati di qualche colore e accessorio. Non si sono minimamente scomposti, si sono scambiati fra di loro delle risatine ironiche. Da parte loro non hanno comprato niente per nessun altro; sembrava quasi facessero loro un favore a noi ad essere lì ad aprire i loro regali. Sono inorridita all’idea di aver allevato dei ragazzini così viziati. C’è ancora qualcosa che posso fare? Tra poco arriva un compleanno e non so come comportarmi con il regalo.
All’inizio della tua lettera scrivi che avete sempre dato ai vostri figli “tutto quello di cui hanno bisogno e tutto quello che vogliono”. Questo è il problema. In nessun modo è opportuno eguagliare le necessità e i desideri, ciò di cui hanno bisogno e ciò che desiderano avere, e non lo è nemmeno dare loro sempre tutto quello che vogliono.
I bambini chiedono una serie infinita di cose. E spesso diventano un pozzo senza fondo. Più diamo loro, più loro chiedono. Se portiamo un bambino a un negozio di giocattoli, vuole ogni singola scatola che vede, Ed il suo è un desiderio genuino; a volte è semplicemente troppo per lui scegliere davanti a così tante opzioni, tutte ugualmente allettanti. Alla fine, qualsiasi cosa avrà ottenuto, non sarà contento. Questo è il motivo per cui ai bambini piccoli è meglio portare a casa quello che abbiamo scelto noi o farli scegliere tra un numero molto limitato di oggetti. Spesso non sono proprio in grado di scegliere tra una macchinina o un gioco di costruzioni.
Quando i bambini crescono, diventano più specifici nelle loro richieste e sanno esprimere meglio quello che vogliono. Le scelte però vanno comunque limitate anche in questa fase in cui sono in grado di decidere. Ragazzi ancora più grandi sono in grado di fare qualche calcolo economico e decidere cosa veramente vogliono e per cosa vogliono spendere il denaro che hanno a disposizione.
Se però i bambini non hanno limiti e hanno sempre tutto quello che vogliono, non acquisiscono nessun senso del valore, e tutto diventa privo di significato e importanza. Purtroppo, con il vostro impulso di dare ai figli sempre tutto, avete creato una situazione in cui essi non apprezzano più niente.
È troppo tardi? No. La Torà ci insegna che non è mai troppo tardi per cambiare in positivo la nostra vita. Non aspettarti però che sia facile!
I vostri ragazzi devono imparare a dare il giusto valore al denaro; devono anche capire quanto sono fortunati a godere del benessere materiale mentre molte altre famiglie devono faticare per avere anche meno. In genere non appoggio l’idea di portare via regali una volta che sono stati dati, ma potrebbe essere un’opzione. Se ai vostri figli non piace quello che avete regalato loro, fatevelo restituire. Dite loro che mai vorreste tenessero qualcosa che a loro non piace. Ci sono buone probabilità che decidano di tenersi i regali. Da questo punto in poi, dovete cambiare drasticamente il vostro approccio.
I vostri figli devono capire cosa comporta guadagnare. Se fino ad ora non avete dato loro la “paghetta”, cominciate adesso. La somma però deve essere ragionevole; se ricevono una somma enorme non aiuterà molto. Informatevi su qual è una paghetta media che i ragazzi della loro età ricevono e poi stabilite una lista di mansioni da svolgere in maniera da guadagnarsi questo denaro. Anche se hai una donna delle pulizie e una babysitter, assicurati che i ragazzi aiutino riordinando ad esempio le loro stanze, facendo su i loro letti, aiutando i fratelli più piccoli e così via. Inoltre stabilite un certo numero di ore durante le quali devono aiutare gli altri. Aiutateli con una lista di possibilità (tagliare l’erba del prato del vicino, babysitting, aiutare una persona anziana a far la spesa ecc.) e fate loro decidere la mansione che sentono più consona a loro. L’ammontare della paga dipende da quante ore dedicano a queste occupazioni. Appena essi raggiungono l’età in cui possono legalmente avere un impiego, trovate loro un lavoro in un negozio di zona (non assumeteli nell’azienda di famiglia con una posizione fittizia che fa loro guadagnare in maniera sproporzionata al lavoro che svolgono). Devono capire cosa vuol dire guadagnare denaro e devono capire che possono spendere lo stesso denaro solo una volta.
Un’altra lezione importante è insegnare loro a dare tzedakà, che viene erroneamente tradotto come “carità” ma che invece significa “giustizia”. Aiutare il prossimo non è una scelta caritatevole, è qualcosa che viene richiesto. La legge ebraica prevede che si dia il 10% dei guadagni in tzedakà, a beneficio di chi è meno fortunato di noi. Questo include qualsiasi denaro i vostri figli ricevano (chiaramente, il miglior modo di inculcare il concetto di tzedakà è quello di dare l’esempio concreto). È una buona idea anche coinvolgere tutta la famiglia, in quanto famiglia, in un volontariato.
Avendo constatato che non hanno apprezzato i regali di Chanukkà, alla prossima occasione dei compleanni non fate nessun regalo. Presentate loro una lista di organizzazioni di beneficenza, fate loro sceglierne una e fate un’offerta a questa organizzazione a nome di ciascun figlio; ditegli che avete deciso di spendere in beneficenza per una causa scelta da lui poiché è chiaro che non c’è niente in particolare di cui abbia bisogno. Se ti sembra un provvedimento troppo drastico, potete scegliere di fare un regalo di compleanno più piccolo ed elargire l’altra metà della somma che intendevate spendere per una causa altruistica. I vostri figli dovrebbero anche imparare come gli oggetti che loro butterebbero via possono invece essere utili ed apprezzati da altre persone. Chiedete loro di raccogliere tutti gli oggetti e i giochi che non hanno usato negli ultimi tempi, metterli in uno scatolone e donarli a un’istituzione che li distribuisce ai bisognosi. Anche il fatto di avere troppa scelta in casa può far annoiare e stancare di quello che si ha. Più si riduce la scelta all’essenziale o quasi, più probabilità ci sono che effettivamente usino e apprezzino quello che possiedono.
Se riuscite ad insegnare ai vostri figli il valore di quello che hanno e li abituate ad aiutare gli altri, potreste trasformare dei ragazzini viziati in persone che possono fare la differenza nella loro comunità. Non ho alcun dubbio che nel giro di un anno essi avranno una prospettiva della vita completamente diversa. E insegnare loro la differenza tra ciò di cui hanno bisogno e ciò che desiderano avere è veramente il regalo più grande che possiate donare loro.
Di Sara Esther Crispe, per gentile concessione di chabad.org
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