In risposta a uno degli articoli che ho scritto ho ricevuto la seguente lettera:
“Vorrei aver letto il tuo articolo trent’anni fa quando stavo crescendo mia figlia. Credo di avere "perso il treno" nel mio rapporto con lei… non ci parliamo da due anni.”
Dopo avre contattato sia il padre che la figlia ho compreso che entrambi provavano dolore per il brutto rapporto ma nessuno di loro vuole fare il primo passo necessario per cambiarlo. Ognuno aspetta che l’altro faccia la prima mossa.
Gli ho fatto la seguenta osservazione, quando i bambini iniziano a litigare può capitare di sentirli minacciare: “Non ti parlerò mai più! Non giocherò con te neanche tra un millione di anni!”, cinque minuti dopo stanno giocando e divertendosi insieme come se niente fosse.
Dall’altro canto, quando sono gli adulti a litigare, specialmente tra parenti, possono non parlarsi anche per vent’anni. A volte dimenticano il motivo originale del litigio. Il motivo di questa differenza è che i bambini preferiscono essere felici che essere nel giusto e il loro istinto naturale dice loro che saranno più felici se perdonano e dimenticano.
Da adulti, a volte scegliamo di essere nel giusto piuttosto che essere felici. Scambiamo il dolore temporaneo di fare la pace con i nostri cari e avere momenti felici insieme per la tristezza a lungo termine del non essere capaci di essere in sintonia con le persone importanti per noi. “È la nostra rabbia che ci porta a litigare” disse una persona saggia, “ma è il nostro ego che ci tiene nello stesso posto”. È saggio lasciare stare l’ego e chiedere perdono all’altra persona, anche se siamo nel giusto. Se siamo il genitore della situazione o se crediamo di essere la parte più saggia delle parti coinvolte dovremmo utilizzare la nostra maturià e saggezza per fare il primo passo per riconciliare il rapporto, proprio perché comprendiamo che è un’azione più difficile da fare per l’altra persona.
In alcuni casi serve l’assistenza di una terza parte, non coinvolta: un individuo amico di entrambe le parti oppure una persona esperta nella risoluzione di conflitti, per iniziare il processo di riconciliazione.
Sovente è possible che il rapporto non funzioni per un motivo che ha a che fare con il subconscio. Le persone coinvolte non sanno perché non sono in buoni rapporti. In tal caso potrebbe essere necessaria una consulenza professionale a lungo termine, un viaggio forse più lungo ma molto soddisfacente.
È simile a un’operazione chirurgica, dove il paziente soffre per un breve tempo ma per un guadagno a lungo termine. Il risultato finale sarà che saremo sia felici che nel giusto, per aver lasciato stare il nostro ego.
Nel fatidico giorno dell' 11 Settembre, le persone intrappolate nelle torri gemelle usarono i loro momenti finali per chiamare i loro cari e dire per l’ultima volta “Ti amo”! in momenti del genere l’ego non ha nessun ruolo e la vera essenza dell’essere umano si rivela in tutta la sua Gloria.
La vita è troppo breve per serbare rancore, a prescindere dal tipo di rapporto che avevi con i tuoi genitori e i tuoi fratelli. Ti mancheranno una volta che non saranno più presenti nella tua vita. Perché aspettare finché è troppo tardi? Agisci ora!
Di Rav Yakov Lieder per gentile concessione di Chabad.org
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