Rav Anan alzò gli occhi dal suo libro e salutò lo straniero che era entrato nella sua camera. “Shalom, per quale motivo sei qui?” chiese il saggio, che era ben noto in tutta la Babilonia.

“Ho un disaccordo con qualcuno e non riusciamo a risolverlo”, disse l’uomo che aveva un cesto pieno di pesci piccoli per il rav. “L’unico punto sul quale siamo d’accordo è di attenerci al tuo giudizio”.

“Non posso prendere il cesto di pesce” disse Rav Anan, che aveva tanti sani principi quanto era saggio. “Poiché ciò mi causerebbe di non essere imparziale. Né ti giudicherò, perché il mio giudizio è già di parte a tuo favore.”

“Ma rav”, implorò l’uomo, “se non hai intenzione di giudicare, sicuramente puoi comunque accettare il mio regalo. Dopotutto i saggi dicono che dare un dono a uno studioso di Torà è simile al portare bikurìm, le primizie, al Tempio Santo a Gerusalemme!”

Disse Rav Anan: “Inizialmente non avevo intenzione di prenderli, ora che hai spiegato il tuo motivo, accetterò il cesto da te. Per quanto riguarda il giudizio, ti mando dal mio collega, Rav Nachman”.

Rav Anan scrisse qualcosa su un foglietto di pergamena e disse all’uomo di darlo a Rav Nachman. Egli scrisse, “Che il maestro giudichi quest’uomo, poiché io, Anan, non sono idoneo per giudicarlo”.

Leggendo la lettera, Rav Nachman pensò che l’uomo era un parente di Rav Anan, poiché per quale altro motivo si sarebbe astenuto dal giudicare?

All’epoca, Rav Nachman era alle prese con un caso che aveva a che fare con orfani. Occuparsi degli orfani è una mitzvà, ma lo è anche onorare uno studioso di Torà (e i suoi parenti). Rav Nachman giunse alla conclusione che onorare la Torà ha la precedenza e mise da parte il caso degli orfani. Egli presiedette sul caso tra l’uomo che egli pensava fosse imparentato con Rav Anan e l’altro querelante, ascoltando con attenzione entrambi le parti. L’altro querelante notò che Rav Nachman si stava comportando con deferenza verso l’altra persona. Ciò gli causò di agitarsi, impedendogli di presentare il suo caso in modo adeguato e risultando in un giudizio a favore dell’uomo che aveva portato il cesto di pesce a Rav Anan.

Questa catena di eventi avvenne per via di un errore innocente tuttavia nei Cieli vi fu una gran protesta poiché Rav Anan aveva involontariamente causato un verdetto ingiusto.

Fino a questi eventi, Rav Anan aveva il privilegio di essere visitato dal profeta Eliyahu che gli insegnava gli insegnamenti mistici della Torà noti come il Seder ‘D’Eliyahu”, l”Ordine di Elia”. Dopo l’accaduto, queste visite si interruppero.

Rendendosi conto che qualcosa non andava nel verso giusto, Rav Anan digiunò e pregò a D-o, chiedendo perdono. Le visite continuarono tuttavia Rav Anan si spaventava ogni volta che il profeta lo visitva. Per questo motivo, gli insegnamenti che Rav Anan ricevette da Eliyahu furono divisi in due sezioni: il Seder d’Eliyahu Rabbà (il “Grande Ordine d’Elia) includeva insegnamenti trasmessi prima dell’evento e Seder d’Eliyahu Zuta (l’”Ordine Minore d’Elia) includeva quegli insegnamenti trasmessi dopo.

Adattato dal Talmùd Ketubòt 105b-106a