Ai tempi di Rabbi Tanchuma, ci fu un periodo di siccità nel paese. I campi erano secchi e le provvigioni in esaurimento, disperatamente il popolo osservò il cielo. Senza pioggia, rischiavano di perire.
Andarono da Rabbi Tanchuma e gli supplicarono: “Maestro! Stabilisci un digiuno collettivo affinché possiamo digiunare e pregare che cadrà la pioggia!”
Rabbi Tanchuma annunciò un digiuno, eppure non cadde la pioggia. Dichiarò un’altro digiuno, ma la pioggia non cadde. La terza volta, egli si alzò davanti al popolo e incoraggiò ogni persona a fare atti di carità al meglio delle proprie capacità, affinché possano meritare la pioggia.1
Uno degli uomini che ascoltò il discorso di Rabbi Tanchuma, andò a casa, raccolse tutti i soldi che trovò e andò al mercato.
Lì incontrò la sua ex moglie.
Ella si avvicinò a lui e disse, “Che io possa meritare un atto caritatevole oggi, poiché dal giorno che mi hai divorziato, non mi è mai accaduto nulla di buono.”
L’uomo vide che era davvero in grandi difficoltà, non aveva vestiti adeguati ed era in pena. Pieno di compassione, le diede il pacco di soldi e se ne andò.
Mentre i due parlavano, un passante li notò e pensò male di loro. Sospettandoli di atti impropri egli andò da Rabbi Tanchuma e disse, “Rabbino onorato, come puoi stare qui nella sala studio mentre peccati terribili avvengono nella nostra comunità!?”
“Che cosa hai visto?” gli chiese Rabbi Tanchuma.
“Ho visto tal dei tali parlare con la sua ex moglie nel mercato e le ha perfino dato soldi. Immagino solo perché...”
Rabbi Tanchuma ordinò che l’uomo venga dinanzi a lui.
Quando il tizio, confuso, venne, Rabbi Tanchuma gli disse, “Figlio mio, non sai che il mondo è in difficoltà? Stiamo tutti soffrendo e perfino gli animali soffrono. Eppure tu passi tempo con la tua ex moglie e le dai perfino dei soldi? Non ti rendi conto che questo comportamento è inopportuno?”
L’uomo rispose, “Non ci hai forse insegnato che il verso ‘Non ignorare la tua carne’ significa che bisogna essere generosi con la propria ex moglie? E non hai detto che tutti devono fare atti di carità? Ispirato dalle tue parole ho preso ciò che avevo e sono andato in cerca di una mitzvà. Ho incontrato la mia ex moglie e mi era chiaro che non c’era un beneficiario migliore della mia tedakà di lei!”
In quel momento Rabbi Tanchuma alzò i suoi occhi ai cieli e disse, “Sign-re dell’Universo! La natura delle persone è di essere meschini verso i nostri coniugi, e quest’uomo non ha nessun obbligo di provvedere alla sua ex moglie. Eppure è stato gentiel con lei. Tanto di più Tu sei obbligato ad occuparti di noi, i discendenti di Avrahàm, Yitzchàk e Ya’akòv! Facciamo affidamento solo su di Te. Per favore! Mandaci la pioggia che ci serve!
In quell’ora, iniziò a cadere la pioggia, annafiando i campi prosciugati, riempendo i fiumi ed i ruscelli e portando vita e sostentamento alla terra e alla sua gente.
Fonte: Vayikrà Rabbà, Behar.
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