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Si può studiare il testo della Torà di notte?

Il Midrash narra che quando Moshé salì sul monte per quaranta giorni e quaranta notti, non visse l’esperienza del giorno o della notte. Eppure sapeva che era giorno quando gli veniva insegnata la Torà scritta e che era giorno quando gli veniva insegnata la Torà Orale1.

In base a questo Midrash, in molte comunità si usa evitare di studiare Mikrà, le Scritture, di notte2.

I Kabbalisti erano molto scrupolosi in questo. Come Rav Yitzchak Luria, noto come l’Arizal spiega, la Torà scritta corrisponde all’attributo di dìn, (giudizio e severità divina) e la Torà Orale, all’attributo di chessed, (bontà e benevolenza). Siccome la notte è già un periodo di dìn sarebbe meglio evitare di aggiungere altro giudizio e invece studiare la Torà Orale per “addolcire il dìn3. Addirittura, è scritto che leggere il Mikrà di notte può essere spiritualmente pericoloso4.

È importante chiarire che questa è un’usanza, non una legge, per cui alcune autorità stabiliscono che se una persona conosce solo il Mikrà, lo può studiare piuttosto che non studiare Torà del tutto5.

Quando inizia e finisce la notte?

Riguardo al non studiare la Torà Scritta di notte, c’è una discussione se la notte inizia al tramonto o all’imbrunire. Infatti nel Sefer haMinhaghìm, il Libro di Usanze Chabad, è scritto che l’uso è di evitare di studiare Mikrà dall’imbrunire6, e il Rebbe di Lubavitch lo conferma in alcune sue lettere7. Tuttavia, in altri casi, il Rebbe scrive che si usa smettere di studiare al tramonto8. Perciò, per chi segue quest’uso è meglio evitare dal tramonto, a meno che non si debba ancora finire di studiare le varie lezioni del giorno, nel qual caso si può continuare a studiare fino all’imbrunire 9.

Nonostante alcune comunità abbiano l’uso di evitare di studiare Mikrà tutta la notte, molti si astengono dallo studio solo fino alla mezzanotte dell’orario halachico 10.

Quali testi sono inclusi nel Mikrà?

Il Mikrà include di solito la Torà, (il Pentateuco), i Neviìm (i Profeti) e i Ketuvìm (gli Agiografi).

Alcuni commentatori sono dell’opinione che si debba evitare di studiare solo nel caso in cui si stia studiando o leggendo il testo ebraico, non se si sta leggendo una traduzione11. Il Rebbe scrive che studiare Torà con il commento di Rashì non è problematico poiché è considerato come la Torà Orale12.

Tehillìm/Salmi

Riguardo i Salmi, alcuni sono dell’opinione che non siano inclusi in quest’usanza13, mentre la maggioranza, incluso il Rebbe, ritiene che anche questi non vadano recitati di notte14 e quindi evitano did recitare i Salmi di notte15 e che vadano detti durante il giorno oppure dopo la mezzanotte, chatzòt16, salvo nel caso in cui si debba pregare per persone malate gravemente. Si può anche essere facilitanti in una certa misura e permettere di dire i Tehillìm di sera quando c’è un minyan17.

Notti particolari

Molti sono dell’opinione che la sera di Shabbat non sia inclusa in quest’uso e che si possano leggere i Tehillìm venerdi Sera18. L’uso Chabad è di dirli le notti di Rosh Hashanà, durante i Dieci Giorni Penitenziali, di Yom Kippùr e Hoshanà Rabbà19.

Alcune opinioni sostengono che si possa leggere di sera la parashà della settimana con il Targùm, giovedi sera20, perché la luce spirituale di Shabbàt già luccica21.