
La reputazione professionale del Rambam come medico toccò il culmine quando venne nominato dottore personale del sultano Saladino; fu incaricato di sorvegliare personalmente la salute dei Gran Vizir Alfadhel e dei membri della famiglia reale. Si dedicò alla sua professione con tutto il cuore, senza darsi tregua, e la sua fama di medico coscienzioso, esperto e compassionevole si estese ben presto in ogni luogo, al punto che il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone richiese i suoi servizi offrendogli il posto di proprio medico personale. Rambam declinò l'offerta preferendo rimanere in Egitto dove era stato nominato Naghid (Capo Supremo) della comunità ebraica egiziana: lì infatti aveva modo di utilizzare le prerogative di quest'alta carica per proteggere i suoi correligionari in tutto il mondo islamico.
Gli sono stati attribuiti più di quindici trattati sulla teoria e la pratica della medicina, tra cui un trattato sui veleni e gli antidoti a cui si fece riferimento per tutto il Medioevo, un discorso sull'asma ed una lista di regole igieniche rappresentante una ricetta per una vita sana. Anche i suoi lavori rabbinici abbondano di riferimenti alla medicina ed alla sua pratica, e di numerose regole per un equilibrio e benessere fisico.
Il giuramento dei medici
Esiste un antico giuramento che formula chiaramente gli obblighi morali del medico di fronte ai suoi pazienti. Rambam, medico devoto e guida dei perplessi compose un giuramento per tutti i dottori, ebrei e non ebrei1, che esprime l'imperativo categorico per il medico di guarire con devozione ed umiltà, ed anche una preghiera per l'aiuto e l'assistenza divina.
Ecco il giuramento attribuito a Rambam:
D-o, tu hai formato il corpo umano con bontà infinita, Tu hai unito in lui forze innumerevoli, incessantemente all'opera come tanti strumenti, per conservare nella sua interezza questa stupenda abitazione che contiene l'anima immortale; tali
forze agiscono con il più perfetto ordine, con la più perfetta armonia e concordia immaginabili. Ma se debolezza o passione violenta infrangono quest'armonia, le forze agiscono l'una contro l'altra ed il corpo torna alla polvere done proviene. Tu allora mandi all'uomo i Tuoi messaggeri, le malattie che annunciano l'avvicinarsi del pericolo e lo esorti a prepararsi a vincerle. L'Eterna Provvidenza mi ha posto a guardia della vita e della salute delle Tue creature. Possa l'amore per la mia arte sostenermi in ogni istante, fa che la mia mente non venga influenzata né dall'avarizia né dalla meschinità né dalla sete di gloria o di reputazione; perché, nemiche della verità e dell'amore per gli esseri umani, potrebbero facilmente ingannarmi e rendermi dimentico dell'alto scopo di fare del bene ai Tuoi figli. Rafforza il mio cuore e la mia mente perché ambedue possano essere pronti a sentire il ricco e il povero, il buono ed il malvagio, amici e nemici ed io veda nel paziente solo un uomo che soffre.
Se un dottore più preparato di me volesse consigliarmi, ispirami fiducia ed obbedienza verso di lui, poiché lo studio della scienza è vasto, e non è dato ad uno solo di vedere tutto quello che vedono gli altri. Fa he io possa essere moderato in tutto ma insaziabile nell'amore per la mia scienza; concedimi di potere correggere ed ampliare continuamente ciò che ho ottenuto, poiché la conoscienza è senza confini ed anche lo spirito dell'uomo si può estendere indefinitamente, giorno per giorno, ed arricchirsi con le sue acquisizioni.
Oggi può scoprire gli errori di ieri, e domani può comprendere meglio ciò di cui oggi si sente sicuro.
D-o, Tu mi hai posto a guardia della vita e della morte delle Tue creature: ecco, sono pronto per la mia vocazione.2
L'arte del curare era per Rambam una vocazione sacra che praticava con devozione ed altruismo. Si occupava del benessere di chiunque avesse bìsogno di lui, curando ìndìstintamente l'ebreo ed il non-ebreo, il ricco ed il povero, il nobile ed il contadino.
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