
Gli ultimi anni della sua vita furono consacrati alla sua incessante attività di medico, alla revisione e correzione dei suoi numerosi scritti, al suo ufficio di Gran Rabbino d'Egitto e capo spirituale delle comunità ebraiche lontane sempre in cerca dei suoi illuminati consigli. Tutti questi anni di lavoro accanito resero malferma la sua salute; varie malattie lo colpirono, finché, all'alba del giorno 20 Tevet 1204, rese l'anima al Sign-re.
Gli ebrei di tutto il mondo piansero la sua morte; a Fostat Ebrei e Musulmani dichiararono tre giorni di lutto pubblico; a Gerusalemme si tennero speciali servizi funebri e venne dichiarato un giorno di digiuno. Nelle sinagoghe furono letti passaggi biblici riguardanti le pene per la trasgressione dei comandamenti di D-o, la Tochachà e le parti del libro del profeta Samuele che descrive la presa dell'Arca santa da parte dei Filistei che si conclude con le parole “la gloria ha lasciato Israele perché l'Arca è presa”.
Fu seppellito nella città santa di Tiberiade dove fino a quest'oggi migliaia di Ebrei vengono a raccogliersi ed a meditare sulla vita e gli insegnamenti di questa Guida dei Perplessi di ogni generazione, di cui è detto “Da Moshè (Mosé) a Moshè non v'è stato alcuno come Moshè”.
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