Moshè trasmette ai capi delle tribù d’Israele le leggi concernenti l’annullamento dei giuramenti. Viene combattuta e vinta una guerra contro Midiàn poiché i midianiti avevano tentato di distruggere la vita morale del popolo d’Israele; la Torà indica nei dettagli come il bottino debba essere distribuito tra il popolo, i combattenti, i leviti e il Sommo Sacerdote.
Le tribù di Reuvèn e Gad chiedono che venga assegnato loro il territorio a est del Giordano come propria parte nella Terra Promessa, essendo quella zona ideale per il pascolo del bestiame. Moshè, in un secondo momento, acconsente, a condizione che essi si uniscano al popolo e dirigano la conquista dei paesi a ovest del Giordano.
Vengono elencati i 42 spostamenti e accampamenti del popolo d’Israele nel deserto: dall’esodo dall'Egitto all’accampamento sulle pianure di Moav, attraverso il fiume della terra di Canan. Vengono delineati i confini della Terra Promessa e stabilite le città rifugio per gli assassini involontari. Le figlie di Tzelofchàd sposano uomini della loro tribù di provenienza (Menashè), affinché la terra ereditata dal padre non diventi proprietà di un’altra tribù.
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