I Tefillìn consistono in due scatolette nere cubiche in ognuna delle quali sono contenuti quattro brani della Torà scritti su piccole pergamene.
I quattro brani sono quelli dai quali impariamo questa mitzvà (precetto): Es. 13, 1-10; Es. 13, 11-16; Deut. 6, 1-13; Deut. 11, 13-21.
Questi passi, nell'ordine in cui sono scritti nella Torà e che viene mantenuto nei Tefillìn, ci insegnano:
1) Kadesh lì - ordina agli Ebrei di ricordare la liberazione dalla schiavitù in Egitto.
2) Vehayà ki yeviachà - ordina ad ogni Ebreo di insegnare questi precetti ai propri figli.
3) Shemà Israel - enuncia l'Unicità Divina.
4) Vehayà im shamoà - ci garantisce un premio, immancabilmente collegato al nostro comportamento fedele ai precetti della Torà, avvertendoci anche sulle tristi conseguenze del mancato adempimento ai nostri doveri.
Una sottile striscia di cuoio è legata a ciascuna delle scatolette, la striscia lega una delle scatolette al braccio più debole e l’altra viene posata sul capo.
La pergamena dei Tefillìn deve avere delle linee sulle quali bisogna scrivere con una piuma di gallina con un inchiostro vegetale indelebile. La pergamena va inoltre avvolta e chiusa con fili di coda di mucca.
Secondo la legge ebraica a partire dal compimento del tredicesimo anno di età ogni ebreo deve indossare i Teffilin ogni giorno e recitare almeno il brano dello Shemà.
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