1. Secondo la Halachà, un ragazzo, a partire dal compimento del tredicesimo anno di età, è considerato adulto, egli è da allora Bar-Mitzvà, il che vuol dire che ha il diritto e il dovere di adempiere a tutte le leggi ed usanze d'Israele. Il precetto dei Tefillìn è una di queste leggi, e ci è stato comandato dalla Torà.
2. C'è chi usa abituare il ragazzo a indossare i Tefillìn già qualche settimana prima della data del suo Bar-Mitzvà per motivi educativi.
3. Acquistando il paio di Tefillìn (del braccio e dei capo), ci si deve accertare che essi siano stati confezionati e scritti nel rispetto di tutte le regole: ci si dovrà rivolgere pertanto a un venditore di fiducia (dato che le scatole sono chiuse e l'accesso alle pergamene è difficile e la verifica può essere fatta solo da una delicata operazione di apertura delle scatolette).
4. I Tefillìn si indossano nei giorni feriali. Di Sabato e durante le festività essi non vanno indossati; durante le "mezze feste" (giorni chiamati Chol-haMoéd) l'uso comune è di non indossarli, fatta qualche eccezione.
5. I Tefillìn dovrebbero essere indossati prima di iniziare la Tefillà del mattino. Se ciò fosse impossibile, si potranno indossare in qualsiasi altra ora del giorno, purché prima del tramonto.
6. La procedura per mettere i Tefillìn è la seguente: si prende prima il "Tefillìn della mano" e lo si lega alla sommità del bicipite del braccio più debole con la scatoletta rivolta verso l'interno, in modo che essa si venga a trovare di fronte al cuore. Ci si deve accertare che il nodo si trovi sopra la scatoletta: prima di stringere la retzuà (striscia di cuoio) si recita la benedizione Le-haniach Tefillìn. Dopo che si è stretta la retzuà, è corretto avvolgerla attorno al braccio in modo da formare la lettera Shin, provvedendo poi ad avvolgerla attorno all'avambraccio con sette giri, avendo cura che gli anelli della spirale che si verrà a formare non siano in contatto fra di loro. La lunghezza in eccesso della retzuà si avvolgerà provvisoriamente sul palmo della mano più debole. Immediatamente dopo, stando in piedi, viene messo il Tefillìn della testa appoggiando la retzuà sulla testa in maniera che la scatoletta si appoggi al disopra della fronte, sulla radice dei capelli (o dove crescevano i capelli), al centro. Il nodo verrà a trovarsi sull'incavo della nuca e le due retzuot poggeranno, una a destra e l'altra a sinistra, sul davanti del corpo; si agirà proprio su quel nodo per regolare la lunghezza della retzuà secondo la dimensione della testa. È importante ribadire la posizione corretta per il Tefillìn della testa in quanto questo tende a slittare sulla testa; il suo margine inferiore non si deve abbassare al di sotto dell'attaccatura dei capelli, e naturalmente il Tefillìn deve essere centrato rispetto agli occhi: in caso contrario la mitzvà non viene compiuta. Dopo aver perfezionato la posizione del Tefillìn della testa si riprende la retzuá del Tefillìn della testa per completarne l'avvolgimento nel modo seguente e si fanno tre giri intorno al dito medio: 1°) attorno alla falange inferiore; 2°) intorno alla falange media; 3°) ancora intorno alla falange inferiore. Poi legare al palmo la lunghezza eccedente della retzuà.
A seconda del rito o delle consuetudini, queste regole differiscono leggermente. È importante che la retzuà sia perfettamente bloccata sulla mano in modo che non si possa muovere.
7. Sia la retzuà della mano che quella del capo devono avere la parte verniciata in nero rivolta verso l'esterno.
8. Dopo aver legato il Tefillìn della testa e prima di aver indossato quello della testa non si deve frapporre alcuna interruzione con parola o gesto, omettendo perfino di rispondere Amen. Se viene fatta un'interruzione, si reciterà la benedizione Al Mitzvàt Tefillìn quando si metterà la Tefillìn della testa.
9. Chi è mancino, metterà il Tefillìn della testa sull'avambraccio destro, e userà la mano sinistra come di consueto per procedere.
10. I Tefillìn devono essere messi sul braccio nudo, e sulla testa senza alcuna interferenza.
11. Se per qualche ragione fosse impossibile mettere uno solo dei due Tefillìn, l'altro andrà indossato in ogni caso, essendo due mitzvòt separate.
12. Colui che indossa i Tefillìn è tenuto ad essere costantemente e rispettosamente consapevole di portare su di sé le parole della Torà e a comportarsi di conseguenza.
13. È usanza togliere i Tefillìn dopo la fine dell'intera preghiera. In ogni caso, non devono essere rimossi prima di aver concluso Uvà leTzion. Nel giorno della Luna Nuova, Rosh Chodesh, i Tefillìn devono esser tolti prima della recitazione di Mussaf.
14. La procedura per togliere i Tefillìn è la seguente: si deve stare in piedi; per prima cosa si scioglie il legame del dito medio, fermandosi subito li; poi si leva il Tefillìn della testa con la mano debole per dimostrare quanto si è restii a separarsene (la stessa procedura va seguita quando si toglie il Tallit); infine viene riordinato e riposto nella sua custodia. È abitudine dei Chachamim baciare i Tefillìn quando li mettono e quando li tolgono in segno di amore per la mitzvà. Quello della mano viene quindi tolto completamente e riposto; è usanza che, nella custodia, il posto di destra sia destinato sempre al Tefillìn della testa.
15. Il Tallit si indossa prima dei Tefillìn e, alla fine dei Servizio, è il Tallit ad essere tolto per ultimo. È importante ricordare che in ottemperanza al comandamento "...e saranno (al plurale N.d.R.) fra i tuoi occhi", il "Tefillà della testa" dovrà essere portato sempre contemporaneamente a quello della mano.
16. Nel giorno 9 del mese di Av (Digiuno di Av) c'è chi usa non indossare i Tefillìn al mattino, bensì solo per Minchà in quanto vengono considerati un ornamento in contrasto quindi col giorno di lutto.
17. 1 Tefillìn devono essere tenuti con molta cura; se accidentalmente dovessero cadere a terra senza la loro custodia, è opportuno digiunare quel giorno. Oggi l'uomo è più debole di un tempo e ha meno forza di digiunare; in considerazione di ciò, chi non si sente di digiunare si può riscattare dando il valore del pasto in beneficienza. Sul modo migliore di agire, si consulterà un Rabbino. Se i Teffilin cadono nella loro custodia, non vi è nessun obbligo di digiunare; è giusto comunque dare qualcosa in beneficienza.
18. Nel Talmud Meghillà (32a) è scritto che colui che piega i Tefillìn ha lo stesso merito di colui che li indossa. La Mitzvà non si esaursice indossandoli ma, appena tolti, devono anche essere piegati con cura, tanto che è scritto che chi piega i Tefillìn merita lunga vita. Solo in casi particolari, (per esempio prima di Mussaf di Rosh Chodesh), se proprio non c'è tempo di piegare i Tefillìn appena tolti, si possono appoggiare sul tavolo non piegati, avendo premura però di piegarli appena possibile. Si avrà cura inoltre di appoggiarli sul tavolo ponendoli secondo il verso giusto.
Come ogni Mitzvà, anche quella dei Tefillìn va osservata con cura, con diligenza e con kavòd, onore.
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