Questa volta mi piacerebbe parlare dell’arte di “essere genitori” applicandola nella direzione contraria, salendo verso l’alto nell’albero generazionale – cioè di come ci relazioniamo con i nostri genitori.
Conosco una famiglia che continuerò sempre a considerare come esemplare per ciò che riguarda le relazioni tra le diverse generazioni. I membri di questa famiglia hanno un’età che va dai 3 ai 98 anni. Sono tutti molto vicini tra loro, e si circondano l’un l’altro di amore ed attenzione. Conoscendoli meglio, ho capito che hanno tutti un obiettivo comune che hanno posto molto più in alto di loro stessi, e che rappresenta effettivamente la chiave della loro unità.
Hanno inondato il patriarca della famiglia, un uomo sulla novantina, di amore, onore e rispetto. I nipoti lo hanno imparato dai propri genitori, ed a loro volta i pronipoti dai nipoti. Non passava un giorno senza che facessero qualcosa per questo vecchio buon uomo. Che sia una telefonata, un regalo, una visita, oppure un disegno da parte della pronipote di 3 anni, erano tutti impegnati a dare senza voler ricevere nulla in cambio.
Un giorno venni a visitare questa persona anziana che si trovava in cura intensiva. Era collegato ad un respiratore ed i dottori gli avevano pronosticato poche ore di vita. Era circondato dai sui nipoti. A quel tempo sua figlia e suo genero si trovavano oltremare. “Nonno”, il suo nipote trentenne gli sussurrò nell’orecchio, “per favore non ci lasciare. I miei genitori stanno arrivando, vogliono vederti”. A quel punto l’anziano aprì gli occhi che, con un piccolo scintillìo, sembravano voler dire: “Va bene, aspetterò”.
Sono tornato a visitarlo il giorno dopo. Con grande sorpresa, lo vidi seduto su una sedia, circondato da sua figlia, suo genero e da suo nipote. Era evidente che aveva qualcosa che lo spingeva a continuare a vivere. Una settimana dopo era di nuovo a casa sua.
I genitori perfetti non esistono. La differenza tra quelli che amano e rispettano i propri genitori e quelli che passano la vita a trovare giustificazioni per non farlo fanno, dipende dai valori su cui ci si focalizza.
Alcuni si concentrano sul bene che hanno ricevuto, altri su ciò che loro pensavano di dover ricevere.
I tuoi figli impareranno a concentrarsi su ciò in cui tu ti concentri. Quando la Nonna dice che viene a farti una visita, pensa assieme ai tuoi figli a come farla sentire a suo agio e farla divertire, oppure parla con loro di quali regali si aspettano dalla Nonna.
Una volta, un mio amico disse questa battuta: “Fai attenzione ai tuoi figli, perché un giorno saranno loro a sceglierti l’ospizio”. Personalmente preferisco porla in questo modo: “Onora ed ama i tuoi genitori incondizionatamente, perché un giorno i tuoi figli ti prenderanno come esempio per come trattare i loro anziani genitori”.
Di Rav Yakov Lieder per gentile concessione di Chabad.org, traduzione di Daniel Raccah
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