Recentemente ho letto un articolo che parlava dell’errore che alcuni genitori fanno cercando di essere ‘amici’ dei loro figli. Secondo un sondaggio, circa 60% dei genitori ammettono di avere difficoltà nel discutere argomenti importanti e seri con i loro figli adolescenti.
Uno dei motivi di questo fenomeno è che essi, cercano di essere amici con loro e temono di sembrare cattivi ai loro occhi oppure che il loro rapporto si intacchi se si comportano severamente o se fanno valere la loro autorità quando necessario. Intraprendere un rapporto genitori-figli basato sull’amicizia non lascia spazio ai genitori di svolgere il loro mestiere di fare da guida, da insegnante, da modello e di essere un mentore per i loro figli.
La difficoltà nasce anche dal fatto che si considerano i propri figli adolescenti alla pari degli adulti, in tal caso diventa difficile consigliarli sui valori da mantenere, su come stare attenti al bullismo, alle pressioni degli amici riguardo il vestiario, la droga e il comportamento in generale, poiché si è allo stesso livello. In effetti, molti adolescenti preferiscono parlare con i loro amici, piuttosto che con i genitori.
È una questione di fiducia, se i miei genitori sono miei amici e in questo momento ho bisogno di confidarmi con un adulto del quale mi posso fidare, non mi rivolgerò ai miei genitori, così come non mi rivolgerò ad un amico, per timore che questi dica le mie confidenze ad un altro, potrei non fidarmi dei miei genitori poiché si sentono miei amici.
Ho notato anche una tendenza, a mio avviso non sana, dove i figli si rivolgono ai propri genitori chiamandoli per nome. Questo non dimostra apertura mentale e amore ma semplicemente una mancanza di rispetto. Genitori devono essere genitori. Devono stabilire regole e limiti. Devono dire di no. anche se questo turba i figli inizialmente; a lungo andare, essi apprezzeranno questi gesti. Comportandosi da genitori si potrà creare un clima di rispetto e comprensione che permetterà ai figli di parlare con i propri genitori di argomenti scottanti o importanti ma anche delle piccole cose di ogni giorno.
È consigliabile che i genitori si comportino da tali e che il ruolo di amicizia venga lasciato ai coetanei dei propri figli.
Rav Shea Hecht, per gentile concessione di sheahecht.com
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