Sembra quasi che ci sia una cospirazione contro il maiale, per caso è meno kasher degli altri animali?
Il maiale è sempre stato la personificazione del tarèf - il non kasher – nella mentalità ebraica. Non è insolito che qualcuno dica: “Non osservo la kasherut come dovrei ma almeno non mangio il prosciutto!” Di fatto il maiale non è meno kasher delle ostriche o di un cheeseburger ma ha una caratteristica che è anatema a ciò che l’Ebraismo rappresenta: è una creatura fraudolenta.
Ci sono due segni che identificano un animale kasher, 1) gli zoccoli spaccati 2) l'essere ruminante. Il primo segno è facile da identificare, basta guardare gli zoccoli dell’animale; il secondo però non è visibile a occhio nudo, è necessario conoscere l'apparato digestivo dell’animale per sapere se è ruminante o meno. Una mucca è un animale kasher perché ha entrambi i segni, un cavallo non è kasher perché non ne ha nessuno dei due. C’è solo un animale che sembra essere kasher perché ha gli zoccoli spaccati, ma in realtà non lo è perché non è ruminante, questo è il maiale.
È per questo che denigriamo il maiale. Gli altri animali non kasher sono onesti e chiari, come il cavallo che implica “io non ho gli zoccoli spaccati quindi non sono kasher”. Il maiale invece, propone una facciata kasher: “guardami! Ho gli zoccoli spaccati come tutti gli animali kasher.” Ma il suo interno è tutto fuorché kasher poiché non è ruminante. Non c’è niente di peggio nell’ebraismo dell'ipocrisia, mostrare una facciata santa quando dietro c’è il marcio.
Di rav Aron Moss, con permesso di Chabad.org
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