L’Haggadà è il libro usato durante il Seder che si svolge le prime due sere di Pesach (in Israele si osserva solo un Seder).

La parola Haggadà significa “raccontare” poiché il scopo principale della sua lettura è di facilitare il racconto della storia dell’Esodo dall’Egitto. Esso fa anche da guida per i partecipanti al Seder illustrando i vari passi e riti che vanno eseguiti.

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L’Haggadà è possiblmente uno dei testi Ebraici più stampati. Entra in una libreria Ebraica e troverai dozzine di edizioni con vari commenti, traduzioni ed illustrazioni. È bene scegliere una Haggadà che continue il testo Ebraico insieme ad una traduzione accurate per aiutare a raccontare la storia dell’Esodo al meglio. Ogni partecipante al Seder può avere un testo di modo che possa partecipare al meglio.

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L’importanza del racconto

Il termine Haggadà viene dalla parola “vehigadeta”, “e racconterai”, dal verso, “E racconterai a tuo figlio in quel giorno (la vigilia di Pesach), ‘è a causa di ciò che il Sign-re ha fatto per me che sono stato liberato dall”Egitto’”.

Quando i figli d’Israele furono liberati dall’Egitto, Moshé comandò il popolo di ricordare quel giorno poiché era il giorno quando D-o li portò fuori dalla schiavitù e li rese un popolo libero. Egli istruì loro di raccontare gli eventi del giorno ai loro figli affinché la storia sia tramandata da generazione in generazione.

Nelle parole del Talmùd, “in ogni generazione una persona è obbligata a considerarsi come se egli stessa è uscita dall’Egitto”. Nell’ Haggadà è scritto, “Ed anche se eravamo tutti saggi, tutti uomini di conoscenza, tutti anziani e tutti esperti di Torà sarebbe obbligatorio o spetterebbe a noi parlare dell’Esodo dall’Egitto”.

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Chi ha scritto l’Haggadà

Il testo di base dell’Haggadà si trova nel libro di Deuteronomio nei versi che i contadini recitavano ringraziando D-o per aver portato i loro antenati fuori dall’Egitto e nella Terra Promessa.

L’Haggadà contiene anche la preghiera dell’Hallel che a sua volta include Salmi del re Davide.

Molti altri testi dell’Haggadà si trovano nella Mishnà, testo che è stato ratificato nel primo secolo. Il Talmùd riporta un grande disaccordo tra i saggi Rav e Shmuel su come l’Haggadà dove essere strutturata. In pratica è diventato uso includere testi scritti da entrambi i rabbini in una formula stabilita nel tardo medioevo.

Il testo

L’Haggadà segue un procedimento di quindici passi (il testo intero tradotto si trova qui.)

Kadesh – si santifica questo giorno su un bicchiere di vino

Urchatz –Si lavano le mani ritualmente, senza benedizione.

Karpas – Si intinge un pezzo di verdure in acqua salata.

Yachatz - Si prende la matzà di mezzo e la si spezza in due, mettendone da parte la metà più grande per l’afikoman.

Maghid - Si legge l’Haggadà, raccontando la storia dell’Esodo in grande dettaglio.

Rochtzà – Si lavano le mani ritualmente per mangiare la matzà

Motzì Matzà – Si dice la benedizione sulla Matzà e si mangia la quantità necessaria.

Maròr – Si mangiano le erbe amare dopo averle intinte nel charoset, un composto dolce fatto con noci e frutta (clicca qui per delle ricette).

Korech – Si mangia un sandwich di matzà e ed erbe amare, intinte nel charoset.

Shulchan ’Orech – Si mangia la cena.

Tzafun – Si mangia l’afikoman.

Barech – Si dice la Birkat Hamazòn, la benedizione dopo il pasto.

Hallel - Si dicono canti ed inni di lode a D-o.

Nirtzà – Si conclude il Seder.

Scopo

L’Haggadà non è solo un manuale all’uso del Seder. Infatti esso ci coinvolge in un’esperienza dinamica dando l’impressione che siamo stati noi ad uscire dall’Egitto. L’Haggadà esplora la nostra storia, inziando dal primo ebreo, Abramo, e portandoci al clou dell’Esodo dall’Egitto. Il testo ci educa e ci sfida dalle Quattro Domande della Ma Nishtanà ai Quattro Figli.

A un livello più profondo, l’Haggadà narra la storia del popolo Ebraico anche in altre epoche, in particolare di come abbiamo sofferto ripetutamente, patendo schiavitù ed uccisioni di massa. Eppure la scintilla Ebraica non si è mai spenta. Come i nostri antenati che sconfissero gli Egizi e furono liberati dal loro dominio, anche noi sconfiggeremo i nostri nemici e andremo presto verso la redenzione finale. L’Haggadà è uno dei segreti della nostra sopravvivenza e ci ricorda da dove proveniamo e chi siamo.