Per quale motivo durante i secoli la tradizione ebraica sembra aver minimizzato l'importanza della salute e del fitness? Curare il corpo, integrare un corpo nel quadro generale di una persona sana, non ha anche esso la sua importanza?

Ci siamo accostate a questi problemi con due approcci completamente opposti. Pur amando la danza e il movimento, Judy, ballerina di professione e allenatore, ha dovuto combattere con problemi di soprappeso per molti anni prima di raggiungere e mantenere il suo peso ideale, scoprendo anche le sue esigenze spirituali durante questo percorso. Spiega: "Cominciai a cercare più in profondità quando mi resi conto che aver una forma fisica perfetta non era sufficiente. Il desiderio di essere magri, le diverse manifestazioni di vanità, erano tutte focalizzate sull'esteriorità. Nei miei sforzi di migliorare il corpo, mancava la dimensione interiore - compreso l'equilibrio mentale." Si è interessata ai vari metodi alternativi di guarigione, rivolgendosi finalmente all'ebraismo nella sua ricerca spirituale. Trovò nello studio della Torà e nel chassidismo le porte verso l'integrazione che cercava. "Ora - dice - la mia gioia più grande viene dall'allenamento spirituale della tefillà."

Invece io, professoressa universitaria di religioni, scoprii con il passar degli anni che lo studio accademico della religione era troppo impersonale per spiegare la capacità trasformatrice della vita religiosa. Una delle cose che amavo dell'ebraismo era il costante impegno di integrare la

dimensione spirituale dentro le azioni e le attività della vita quotidiana. Sapevo che, in ultima analisi, ciò comprendeva anche il corpo; problematica che si ripresentava sempre nei miei scritti e nel mio insegnamento alle donne, nonché nella mia vita personale. Come intellettuale ero alienata dal mio corpo: ma amavo le poche opportunità che avevo per compiere sforzi fisici. Intuivo inoltre che il corpo - il "piccolo santuario" doveva essere l'immagine e il microcosmo dei Tempio divino, la Città Celeste.

L'opinione dei maestri

Secondo gli storici, il dispregio ebraico per l'attività fisica iniziò all'epoca del dominio greco, quando l'esaltazione dei ginnasi andava di pari passo con la soppressione della Torà. Inoltre, dal periodo tardo classico fino ai tempi medioevali, quell'ascetismo che incombeva sui paesi cristiani influì molto anche sull'ebraismo, creando un atmosfera in cui il corpo era una cosa da ignorare o da denigrare, e portando a una distinzione molto rigida fra corpo e anima. Dall'altra parte, gli ebrei hanno avuto insegnamenti più positivi al riguardo. La Torà, dopotutto, con il suoi 248 comandamenti positivi e i 365 negativi, è stata paragonata al corpo con le sue 248 membra e organi e i suoi 365 tendini. Rabbi Akivà, per esempio, disse che le Diciotto Benedizioni della 'Amidà corrispondono alle diciotto vertebre della spina dorsale (Talmùd Berachòt). Indubbiamente, la voce più potente fu quella di Rambam (Maimonide), medico, nonché grande commentatore della legge ebraica nel tredicesimo secolo che, nel suoi scritti, ha offerto molti consigli per conservare e per migliorare la salute, anche se, nei secoli seguenti, venivano ripetuti i suoi suggerimenti senza che si fossero sviluppate delle applicazioni.

Di fronte all'atteggiamento ebraico verso l'esercizio fisico si rimane un po' perplessi. Sia il senso comune che la Torà ci insegnano che è buona cosa proteggere la nostra salute. Nel caso specifico, la Torà ci dice " ... prendete cura delle vostre anime vitali" (Deuteronomio 4:9), ciò significa che è mizvà curare il proprio corpo. Inoltre, poiché abbiamo ricevuto la mizvà di salvare la vita - anche quando occorre violare lo Shabbat tanto più dobbiamo sforzarci di salvaguardare la nostra salute per difendere sia le nostre vite che l'osservanza dello Shabbat. Il Talmùd dice che "non si fa esercizio di Shabbat", ma da quello i Maestri deducono che si può trarre beneficio dall'esercizio fisico durante gli altri sei giorni. Molti studiosi moderni di halakhà esortano gli ebrei a prestare più attenzione alla salute fisica e hanno dato l'esempio, particolarmente Rav Israel Meir Kagen, il "Chafetz Chaim" e Rav Israel Salanter, fondatore del movimento Musar.

Ma fino a che punto bisogna arrivare? Messi di fronte a questi quesiti, i rabbini spesso mostrano una certa riluttanza di andare oltre l'elementare ammonizione di prendere cura di se stessi. Ci sono, certamente, molte persone nel mondo laico che promuovono l'esercizio fisico, ma, per la maggior parte non lo collegano con la spiritualità. Rappresentano spesso una specie di cultura neo-greca, fanatici del benessere fisico e la salute. Ma mentre, da una parte, è sbagliato trasformare il corpo in un idolo, una manifestazione del nostro attaccamento alla bellezza fisica, al materialismo, e al nostro ego, dall'altra, è anche vero che, grazie ai computer e alle macchine, viviamo in una cultura sedentaria, dove anche il semplice esercizio di camminare viene praticato sempre di meno. Ci vuole qualcosa di diverso: non si può accantonare la salute fisica in una categoria e lo sviluppo spirituale in un'altra. La domanda allora è: In che modo bisogna capire il funzionamento del corpo in rapporto all'anima?

Il corpo e l'anima

Spesso, le persone che prediligono l'esercizio fisico vedono l'anima come una specie di entità nebulosa. Eppure, poiché l'esistenza è collegata e comprende il tutto (hitkallelut), si percepisce l'anima anche nell'allenamento, mentre ci sono livelli che vanno oltre la mera energia fisica. Per esempio, quello che si potrebbe chiamare lo "sballo dell'atleta" è caratterizzato a livello biologico dall'emissione ormonale di endorfini; in termini di esperienza, è il momento di benessere quando l'allenamento perde la sua difficoltà, quando improvvisamente non si sente più il corpo fisico e che produce un senso di integrazione del corpo fisico con una percezione più alta, a volte una sensazione di sentirsi "in sintonia" con l'universo intero.

Il pericolo di questa esperienza è che diventi così seducente che si può creare una forma di dipendenza, un tale piacere che lo si cerca sempre di più, perdendo di vista lo scopo principale dell'esercizio fisico. Non vi è nulla di nuovo in tutto il mondo, le società umane hanno trovato tecniche per arrivare a uno stato quasi di esaltazione, utilizzando anche l'esercizio fisico: uno strumento efficace solo se adoperato per uno scopo preciso.

Il pensiero chassidico ci insegna che il nostro scopo principale è di rompere il guscio del nostro io, e di aprirci all'energia divina che emana da D-o e che in questo processo ci sia anche un aspetto corporale. Nella sua essenza divina, l'anima trascende completamente il corpo, ma ci sono più livelli dell'anima, compreso un livello che è la forza vitale dei corpo, il nefesh. Tutto il creato è una serie di discese che, vanno dalla manifestazione originale di D-o, attraverso i mondi, fino al mondo fisico. Il corpo è anche una manifestazione fisica e razionale di disegni complessi di energie, disegni la cui fonte è sempre l'attività prolifica del S-gnore che creò il mondo. Inoltre, ciò che avviene nei mondi inferiori ha un risvolto anche nei mondi superiori. Come insegnò Rabbi Nachman di Breslav, un movimento esiguo fatto qui, porta a un movimento di migliaia di chilometri in alto. Quando, poi, si compia un'azione con intenzioni sacre, il suo potere è enorme, come ha detto cinquecento anni fa l'autore del Sefer HaChinuch:

"... il corpo è uno strumento dello spirito... così troviamo che il corpo sotto il suo controllo è come le tenaglie nella mano del fabbro: Può avalersene per produrre lo strumento giusto per le sue esigenze."

Effettivamente, se le tenaglie sono forti e dello stampo giusto per tenere bene gli strumenti, l'artigiano può formarli bene, ma se le tenaglie non sono buone, gli strumenti risulteranno mai formati e non adattati. Nello stesso modo, qualsiasi tipo di danno o di perdita per il corpo annullerà una qualche funzione dell'intelletto in corrispondenza con quel difetto. È per questo motivo che la nostra Torà, integra e perfetta, ci ha proibito di avere contatto con le cose che creano difetti.

Il pensiero moderno

Rav Avraham Yitzchak Kook, rabbino capo ashkenazita di Eretz Israel dal 1921 al 1935 e grande studioso e cabalista, scrisse:

"Abbiamo bisogno di un corpo sano. Ci occupiamo delle cose profonde, dimenticandoci della santità del corpo. Abbiamo trascurato la salute e la forza fisica: ci siamo scordati che la nostra carne è santa non meno dello spirito. ... la nostra teshuvà riuscirà solo se assieme alla sua magnifica spiritualità - sarà anche un ritorno fisico, che produce sangue sano, carne sana, corpi solidi e forti, uno spirito ardente che irradia su muscoli potenti. Con la forza della carne sacra, l'anima indebolita splenderà, ricordandoci la risurrezione del corpo."

Nel suo libro, Under the Table (Sotto il tavolo), Avraham Greenbaum, ci spiega il significato profondo dal punto di vista kabbalistico, che paragona il rapporto dell'anima al corpo alle parti di una lampada ad olio. La luce della fiamma è l'anima, mentre lo stoppino corrisponde alla mente fisica. L'olio, che è il carburante, rappresenta i fluidi vitali del corpo che vengono trasformati, in una sorta di combustione spirituale, in energia resa disponibile all'anima. L'attività che garantisce che la lampada possa continuare ad ardere è il respiro che, fatto nel modo giusto, ha un effetto positivo sulla coscienza. Facendo così, possiamo anche moderare il "calore" spirituale dei corpo per non essere sopraffatti dalle passioni dei corpo. Il giusto respiro, nel senso kabbalistico, muove le "acque superiori" analoghe nel regno celeste creando un movimento vitale che distribuisce l'aria e l'acqua a tutto il corpo. L'esercizio aiuta questo processo perché porta ossigeno attraversa il corpo, aiutando ad espellere più aria, e questo, a sua volta toglie le impurità che tendono ad accumularsi in fondo ai polmoni se normalmente non respiriamo in profondità.

L'effetto dell'esercizio fisico

L'esercizio migliora anche la circolazione sanguigna e, come dice la Torà, il "sangue è vita". Il corpo infatti è composto, più che altro, di liquidi. Si deve trattare il corpo come un corso d'acqua dove il movimento è il modo naturale di tenere l'acqua limpida, portando così alla guarigione. Questo concetto è stato espresso in termini medici da Maimonide nel XIII secolo:

"Non vi è sostituto alcuno per l'esercizio. L'esercizio aumenta il calore naturale del corpo e facilita l'eliminazione di prodotti di scarto, mentre uno stile di vita sedentario soffoca il calore naturale della vita in modo che la produzione di scorie è costante ma non vengono mai espulse... L'esercizio aiuterà l'eliminazione di queste scorie e con l'esercizio è anche possibile neutralizzare il danno causato da molte cattivi abitudini."

Fisicamente, quando ci alleniamo, calore, circolazione e ossigenazione aiutano il movimento dei fluidi corporei, aumentano il funzionamento delle ghiandole e degli organi e migliorano la digestione. A livello spirituale, queste sono tutte funzioni di ciò che la Kabbalà chiama le "acque inferiori" dove il corpo depura e divide le sostanze che contribuiscono alla vitalità e quelle che sono da eliminare. Quando sia le acque "superiori" che quelle "inferiori" sono in movimento, si libera dell'energia creativa per l'anima.

Rafforzare i muscoli

Inoltre, l'esercizio fisico rafforza i muscoli. A livello spirituale questo è come creare e perfezionare un edificio - una struttura disciplinata. Si paragona infatti il corpo a un palazzo. La struttura basilare, le "248 membra", è composta dalle ossa e dagli organi principali che sono analoghi ai 248 precetti positivi, gli atti con i quali creiamo il mondo desiderato da D-o. Ma questi non bastano. Si può anche utilizzare male la stessa energia attiva, sicché la Torà ci dette anche 365 precetti negativi per allenarci a frenare le nostre energie. Del resto, la struttura ossea sarebbe null'altro che un mucchio confuso di ossa se non fosse per i "365 tendini", i muscoli che tengono il tutto in allineamento e che rendono possibile il movimento. Tendini o muscoli ci danno un mezzo per controllare l'energia fisica e dirigerla nella direzione desiderata.

La forza muscolare assicura anche il continuo allineamento dello scheletro. Se una parte del corpo è debole o se troppa tensione si accumula in certi muscoli, il flusso d'energia sarà rallentato o bloccato oppure l'allineamento del corpo sarà storto. Psicologici concordano che il corpo trattiene gli effetti di traumi subiti durante l'infanzia o in infortuni gravi e non c'è dubbio che la guarigione avviene quando questi vengono sciolti. Anche nella quotidianità, il portamento e il "linguaggio corporale" delle persone ci rivelano molto sui loro sentimenti.

La Kabbalà ci insegna che "riceviamo" attraverso la testa e che "diamo" attraverso i piedi e che nel corpo in mezzo dobbiamo integrare e canalizzare tutto quanto abbiamo ricevuto per poterlo dare. Nell'ebraismo, la preghiera è un tipo di allineamento. Durante la tefillà ci allineamo da dentro a fuori. Nella Kabbalà, il sistema delle sefirot, che traccia un corpo perfettamente equilibrato con dieci centri di energie, che non solo sono immagini di energia spirituale ma anche di energia fisica, ci dà una visualizzazione dei significato dell'allineamento dei corpo.

Ci possono veramente essere modi adatti di fare esercizio in sintonia con la Torà per stimolare la guarigione e darci quella carne radiosa di cui parlava Rav Kook. L'esercizio regolare e ritmico - anche solo quello di camminare - fa muovere le acque del nostro corpo, il nostro respiro, il nostro sangue e i canali di energia collegati. Per canalizzare e controllare l'energia, ci sono esercizi che plasmano e rafforzano i muscoli. Inoltre, ci sono le visualizzazioni di muscoli, di processi e del sistema delle sefiròt per rendere questo lavoro consapevole. È molto importante collegare l'esercizio con pensieri sul corpo immaginando la sua struttura e il modo in cui le varie parti lavorano insieme - e poi con il rilassamento e la visualizzazione di centri energetici.

Il rifiuto

Non sorprende che alcune persone hanno molte resistenze a cominciare un programma di allenamento. Tanti cominciano ad allenarsi, sono entusiasti e poi si fanno male, sicché non possono continuare. La resistenza è la parte che rifiuta di cambiare, che rigetta l'idea di capovolgere un equilibrio di energie mantenute da anni. Ma mantenersi l'equilibrio è spesso è un eufemismo per fossilizzarsi. L'esperienza e la Torà ci insegnano che bisogna sempre crescere, andare avanti per non tornare in dietro. È vero ciò che dicono in tanti, che si spaventano quando cominciano a vedere dei risultati dall'esercizio come-per la pratica dell'ebraismo. Ma, come ha scritto Rav Ytzchak Ginsburgh, questo è un segno di vita perché ogni impulso di vitalità è accompagnato dalla paura. Il modo per conquistare questa paura è di essere consapevoli quando ci si allena, per poter integrare ogni nuovo livello di esperienza. La consapevolezza e la comprensione ci tengono sulla giusta strada, fornendo un senso dei percorso da seguire.

La forza e la maestria che vengono con l'esercizio danno, a loro volta, sicurezza e un atteggiamento più positivo verso la vita, la capacità di viverla con più gioia. Se non viviamo la realtà spirituale, se non "vediamo Hashem dappertutto", come dicono i chassidim, è perché non abbiamo raggiunto una vera stabilità mentale. L'esercizio consapevole ci aiuta a raggiungere quella stabilità e, di conseguenza, vivere con più gioia perché la forza vitale che noi sentiamo poi vibrare dentro il corpo è qualcosa di cui possiamo essere sempre più consci, aumentando la nostra percezione spirituale, la nostra capacità di creare un rapporto più diretto con il Signore. Perché, come ha scritto rav Ytzchak Ginzburgh: Il primo livello dell'amore di D-o... deriva dalla piena coscienza della forza vitale inerente alla vita dei proprio corpo." Il corpo, con il suo flusso di energia vitale può diventare una solida base per l'amore e per la gioia che potrà spandersi a tutte la sfere della vita. La guarigione del corpo porta a una più completa guarigione di noi stessi prima e del mondo poi.

di Tamar Frankiel e Judy Greenfeld Tradotto da L.R..