Cercherò di dare una descrizione generale e concludere con una breve guida passo per passo.

Dunque, il mo'èd di Pesach è caratterizzato dal Séder, la matzà e i molti accorgimenti a cui dobbiamo tenerci, quello di Succòt ovviamente dalla Succà, il Lulàv... Shavu'òt invece sembra essere il più "povero" delle festività... Vedremo che in realtà non è così!

In primis la festa di Shavu'òt è definita nella relativa liturgia quale "momento del dono della nostra Torà" in quanto la data del primo giorno di Shavuòt (il 6 di Sivàn) corrisponde a quella nella quale ci fu la grande rivelazione dei 10 comandamenti e il dono della Torà sul monte Sinai.

Prima ancora però Shavu'òt è il culmine di Pesach. In che senso? Dal secondo giorno di Pesach si contano quarantanove giorni, 7 cicli di 7 giorni, e al cinquantesimo giorno è di nuovo mo'èd, chiamato proprio "la festa delle settimane" - le settimane che abbiamo appena contato nel "conteggio dell'Omer". Il tutto è legato alla sua base al ciclo della realtà agricola in Israele. A Pesach si offre un Omer (si tratta di una misura di peso) di orzo, considerato il mangime degli animali, per ringraziare D-o dell'inizio della nuova stagione, mentre a Shavu'òt si offre un Omer di grano, considerato il cibo degli esseri umani.

I Maestri medievali suggeriscono un nesso tra i due aspetti della festa: Quando gli ebrei uscirono dall'Egitto contarono i giorni, per il grande entusiasmo, fino al momento del dono della Torà. Il conteggio quindi rappresenta non solamente le fasi agricole ma anche l'attesa, e ancora di più il prepararsi spiritualmente rendendosi sempre più idonei e meritevoli, per ricevere la Torà.

E quindi? Come si festeggia?

Ebbene innanzitutto prendiamo atto del fatto che si tratta di una cosiddetta festa solenne durante la quale sono in vigore quasi tutte le regole dello Shabbàt, ad eccezione del divieto di cucinare e di trasportare oggetti in luogo pubblico. Il permesso di cucinare, come noto, non consente di creare una nuova fonte di calore e quindi si cucina con un fuoco rimasto acceso oppure acceso da una fiamma rimasta accesa da prima che iniziasse il mo'èd.

Nel caso specifico di Shavu'òt quest'anno che capita di Venerdì e di Shabbàt, durante il primo giorno della festa (venerdì) è permesso preparare per il secondo giorno solamente avendo prima fatto l'eruv tavshilìn di giovedì (info e istruzioni per questa semplice procedura: chabadroma.org/1594905).

Oltre a questi divieti, o forse proprio grazie ad essi, il mo'èd prende forma con la classica formula delle tefillòt seguite dal kiddush (la due sere e i due pranzi) seguito dal pasto festivo durante i quali si sta a tavola tutti insieme, si gustano le pietanze preparate per la festività e si parla di Torà, raccontando la storia del dono della Torà, e facendo approfondimenti. I bambini leggono i brani che hanno imparato a scuola o a casa e tutta la famiglia canta con gioia.

Oltre a questa formula classica Shavu'òt è caratterizzata da delle usanze molto particolari tra cui: Gli uomini usano rimanere svegli la prima sera di Shavu'òt dopo il pasto fino all'alba per studiare la Torà e preparasi per il rinnovo del Dono (perché? vedi chabadroma.org/1517695).

Un'altra usanza particolare è quella del cibarsi di alimenti a base di latte in uno dei pasti della festa (alcuni lo fanno la prima sera, altri il primo giorno a pranzo...).

Una importante usanza è quella di leggere ed approfondire la meghillà di Ruth. In questa breve opera si racconta la storia di Ruth (antenata del Re Davìd). Perché proprio a Shavu'òt? Esistono varie motivazioni tra cui semplicemente il fatto che Ruth si era convertita volutamente all'ebraismo. Questo è ciò che abbiamo fatto tutti noi al momento del dono della Torà. Per quanto potesse sembrare strano, sino a quel momento non eravamo ebrei nel senso tecnico come lo siamo ora - solo dopo l'essersi impegnati per rispettare la Torà, fatto il mikvé e la milà siamo formalmente entrati nel patto con D-o. In realtà, anche oggi il processo del ghiur (la conversione all'ebraismo) segue la stessa prassi che ha seguito tutto il popolo ebraico ricevendo la Torà!

Consiglierei a tutti di approfondire in questi giorni il libro di Ruth con commenti dei Maestri per poter condividere le idee ivi esposte con la propria famiglia durante Shavu'òt. Consiglio questo articolo: chabadroma.org/2215792 e varie opere reperibili presso la libreria Kiryat Sefer (è molto interessante il capitolo su Ruth nel Sefer HaTodaà, tradotto in italiano da Morashà).

Qui si possono trovare molti approfondimenti, racconti per i bambini e anche delle ricette chabadroma.org/1514427.

Affrontare Shavu'òt con i giusti preparativi potrà sicuramente farci vivere una festa sentita profondamente! Mi auguro che tutti noi potessimo ricevere nuovamente la Torà con gioia e in una maniera che abbia un impatto positivo anche sui giorni successivi!

Ora una breve guida passo per passo:

mercoledì 27/05 - ultima sera del conteggio dell'Omer

giovedì 28/05 - si ricorda di fare l'Eruv Tavshilìn e di predisporre un lume che rimarrà acceso almeno fino alla sera successiva

giovedì 28/05 - accensione candele prima sera di mo'èd

- si recitano le berachòt 1) baruch attà...ner shel yom tov e 2) baruch attà...sce-hecheianu...

- si recita la preghiera di 'Arvìt del mo'èd ('amidà delle tre festività indicando quella di Shav'uòt)

- a tavola si recita il Kiddush delle tre festività indicando quella di Shavu'òt, si fa la netilat yadaim e l'amozzì con due challòt come durante lo Shabbàt e si partecipa al pasto festivo...

- Nella birkàt hamazòn (anche domani) si inserisce il brano relativo alle festività.

Venerdì 29/05 -

- La tefillà della mattina è quella delle festività, 'amidà di shacharìt come 'arvìt della sera precedente, seguita dal Hallèl completo. La lettura del Séfer del primo giorno racconta il dono della Torà ed è tratta dal libro di Shemòt Shemòt, cap. 19 e 20. Sul secondo Séfer si legge il brano in Bamidbàr 28:26–31, seguito dalla Haftarà tratta dal profeta Yechezkel (Ezechiele) 1:1–28 e 3:12.

- Segue la 'amidà di Mussàf delle tre festività.

- Il pasto festivo è precedute dal Kiddush di mo'èd (èle mo'adé.. come indicato nei libri).

- Il pomeriggio si recita Minchà delle tre festività (stessa 'amidà di 'arvìt e shacharìt).

Venerdì sera è importante ricordarsi di accendere le candele entro l'orario indicato in quanto oltre ad essere mo'èd è anche Shabbàt.

- Accensione candele seconda sera mo'èd e Shabbàt entro le ore: 20:19 con le berachòt Baruch attà...ner shel shabbàt ve-shel yom tov e baruch attà...sce-hecheianu...

- Si recita la Qabalàt Shabbàt (da Mizmor LeDavìd) seguita da 'Arvìt di Mo'èd e Shabbàt (nella 'Amidà si fa riferimento anche allo Shabbàt, come indicato nei libri).

- Si procede al pasto festivo di shabbàt e mo'èd come la sera precedente, recitando il kiddush del mo'èd con i riferimenti allo Shabbàt come indicato nei libri.

- Nella birkàt hamazòn (anche domani) oltre ad inserire il brano relativo alle festività si inserisce anche quello dello Shabbàt.

- Shabbàt 30 maggio la tefillà procede come il giorno precedente, con l'aggiunta dei riferimenti allo Shabbàt. La lettura del Sefer non è la Parashà della settimana ma quella del mo'èd: 1° Séfer, Devarìm (Deut.) 14:22-16:17. 2° Séfer come il giorno precedente. Haftarà tratta da Habbakuk 2:20–3:19. Si procede con mussàf come ieri, con l'aggiunta dei riferimenti allo Shabbàt.

- Si procede con il pasto festivo come ieri.

- Minchà come ieri con i riferimenti allo Shabbàt.

- 'Arvìt dei giorni feriali con il riferimento all'uscita dello Shabbàt.

Questa breve guida è solo per servire da spunto per ulteriori approfondimenti e ovviamente rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.