אמונה Eh-mu-nà.

A volte viene tradotto come “fede”, sicuramente non è una fede cieca.

Tutt’altro, l’emunà è un modo di visionare oltre ciò che l’occhio può vedere, che percepisce ciò che la mente non può comprendere, sa ciò che perfino il cuore non può arginare, fino ad arrivare ad una realtà interiore che respira in ogni cosa, dove non c’è nulla tranne D-o, e tutto è bello. Molto bello.

Abbiamo tutti questa capacità visiva, essa è parte delle nostre anime ed è alla base di ciò che pensiamo, sentiamo e facciamo. Dobbiamo solo lasciarla passare oltre il portale delle nostre percezioni limitate.

Come Asaf dice nel suo Salmo (73:15):

Se avessi detto le cose come le ho viste, avrei fatto ribellare un’intera generazione. Ho cercato di capire, ma è solo diventato più brutto ai miei occhi.
Finché sono giunto al Tempio di D-o e ho capito la fine di tutte le cose.

Dallo spazio, un’astronauta vede il pianeta Terra. Egli vede gli oceani, le foreste, i deserti e le città racchiuse in una cornice unica, come un gioiello magnifico nei cieli. Noi invece, dal nostro appiglio in terra, non immaginiamo la visione che vedremo quando lasceremo la sua forza gravitazionale.

Così pure l’emunà percepisce la totalità della vita - le sue peripizie e le sue gioie, il suo dolore e il suo piacere, i suoi successi e i suoi peggiori insuccessi, la sua bellezza e la sua bruttezza indicibile – come un gioiello perfetto che riflette tante sfacettature di luce in continuo movimento.

In quella visione non c’è nulla di negativo o triste – nessuna vita stroncata prima del suo tempo, nessun dolore, nessuna farsa che non funge da sentiero per un bene comune – in un modo che per noi è impossibile immaginare, e forse irrispettoso suggerirlo dal punto di vista della nostra realtà limitata dal tempo e dal corpo.

È irrispettoso suggerirlo perché dall’interno del nostro mondo il dolore è reale, il dolore di quei corpi schiacciati e forse, ancora di più, il tormento di coloro che li amano così tanto, e ora piangono per loro.

Questo è un dolore che dobbiamo provare, un dolore che dobbiamo curare fino a quando guarireremo l’intera umanità e una tragedia del genere non potrà accadere mai più.

È questo il motivo per cui una convinzione basilare ebraica è che l’anima vivrà nuovamente dentro questi stessi corpi, per sempre. E in quell’era a venire, vedremo con i nostri occhi, capiremo con il nostro cervello, e sentiremo con il nostro cuore tutta la verità e la bellezza che abbiamo vissuto nel corso delle nostre vite.

È per questo che la vita in questo mondo ci è talmente preziosa che usiamo qualsiasi risorsa abbiamo se c’è una remota possibilità che vi sia ancora un respiro.

E perché sentiamo un lutto profondo quando giunge l’ora che l’anima viaggi oltre la sua vita terrena.

Perché crediamo con una convinzione profonda che tutto ciò che accade in questa vita, è bello. Molto bello.

Presto ci vedremo di nuovo. Ci abbracceremo e finalmente, capiremo.