Le Leggi dei Re. Capitolo XI

1. Il re Moshiach sorgerà in futuro per riportare il regno di re Davide nella sua condizione di originaria sovranità.

Egli ricostruirà il Santuario1 e radunerà i dispersi di Israele2. Nei suoi giorni tutte le leggi torneranno ad avere il valore e l’efficacia che avevano nei tempi passati3, si faranno offerte di sacrifici e si osserveranno pienamente gli anni sabbatici e i giubilei4 come prescritto dalla Torà5.

Chiunque non creda nel Moshiach, o chiunque non attenda la sua venuta6, non nega solo gli insegnamenti dei profeti ma anche quelli della Torà e di Moshé nostro maestro, poiché la Torà stessa ne fa testimonianza quando dice:

Il Signore Iddio vostro vi farà ritornare dalla prigionia e avrà compassione di voi. Egli vi farà ritornare e vi radunerà da tutte le nazioni tra le quali vi ha esiliato. Se i vostri dispersi si troveranno ai confini più lontani dei cieli, il Signore Iddio vostro li prenderà di là e li porterà alla terra che i vostri padri avevano posseduto, e che voi possiederete (Devarìm 30, 3-5)7.

Queste parole esplicite della Torà includono tutte le affermazioni dei profeti.

Si trova un riferimento a tali versetti anche nel capitolo su Bil’àm8.

A proposito dei due meshichìm (unti o prescelti), egli profetizzò: il primo è re Davide, che salvò Israele dalle mani dei suoi oppressori, e l’altro è il Moshiach, che sorgerà dai suoi discendenti e salverà Israele9.

Ecco come sono espressi questi concetti in Numeri 24, 17:

Lo vedo ma non adesso – si riferisce a Davide;

lo scorgo ma non da vicino – si riferisce al Moshiach;

una stella spunterà da Giacobbe – si riferisce a Davide;

e uno scettro sorgerà da Israele – si riferisce al Moshiach;

egli colpirà i fianchi di Moàv si riferisce a Davide, com’è scritto: egli colpì Moàv e li misurò con una fune (II Samuele 8, 2);

[…] e spezzerà tutti i figli di Shet (Numeri 24, 17) – si riferisce al Moshiach, del quale si dice: il suo governo si estenderà da un mare all’altro (Zaccaria 9, 10)10;

Edom sarà un possedimento (Numeri 24, 18) si riferisce a Davide, del quale è scritto: Edom divenne servo di Davide (II Samuele 8, 14);

[…] e Seir sarà suo dominio (Numeri 24, 18) – si riferisce al Moshiach, com’è scritto: Salvatori ascenderanno il monte di Siòn per giudicare il monte di Esaù [chiamato il monte Seir](Abdia 1, 21).

2. Nel contesto delle “città rifugio” si dice: quando D-o espanderà i vostri confini… aggiungerete altre tre città … (Deuteronomio 19, 8-9)11. Questo non è mai avvenuto e il Santo, benedetto Egli sia, non comanda nulla invano12.

Per quanto riguarda le frasi dette dagli altri profeti [a proposito del Moshiach], non c’è bisogno di portare esempi, dato che i loro libri sono pieni di questo concetto.

3. Non bisogna pensare che il Moshiach darà segni e compirà miracoli, rivelando nuove cose nel mondo o facendo risorgere i morti o altre cose del genere. Non è così13.

E infatti rabbi Aqiva, che era uno dei più grandi sapienti tra i saggi della Mishnà, era un sostenitore di Bar Koziba14 e riteneva che fosse il messia. Rabbi Aqiva e tutti i saggi della sua generazione lo considerarono tale finché non fu ucciso a causa dei suoi peccati; quando venne ucciso si accorsero che non lo era,15 ma non gli chiesero mai segni o miracoli.

L’essenza di tutto ciò è che la nostra Torà, insieme alle sue leggi e ai suoi statuti, è eterna e nulla le si può aggiungere o togliere16. (Chiunque vi aggiunga o tolga una sola cosa, o interpreti la Torà nella direzione opposta al semplice significato dei comandamenti, è sicuramente un impostore, un malvagio e un eretico17).

4. Se un re sorge dal casato di Davide18, medita sulla Torà e si applica all’osservanza dei suoi precetti come Davide in accordo con la Torà scritta e orale19, convincerà tutto Israele a camminare sulle vie della Torà rafforzandone i lati deboli20 e combatterà le battaglie di D-o (sconfiggendo tutte le nazioni intorno a lui)21, si potrà supporre che sia il Moshiach22. Se avrà compiuto tutte queste azioni con successo, avrà ricostruito il Santuario nel posto giusto23 e radunato i dispersi di Israele, allora è sicuramente il Moshiach! Dopodiché egli rettificherà il mondo intero convincendolo a servire D-o in unità, com’è scritto:

Poiché allora darà alle genti una lingua pura, affinché tutti chiamino il Nome di D-o e lo servano di comune consenso (Sofonia 3, 9)24.

(Se non avrà avuto un pieno successo in queste azioni o se venisse ucciso sarebbe chiaro che non si trattava del Moshiach promesso dalla Torà… poiché tutti i profeti hanno detto che Moshiach è il redentore di Israele e il suo salvatore, ed egli raduna i dispersi e rafforza l’osservanza dei comandamenti25).

Capitolo XII

1. Non si deve presumere che le leggi naturali sulle quali si basa il mondo verranno sovvertite nell’era messianica o che ci sarà un cambiamento radicale nell’ordine della creazione, poiché il mondo continuerà a seguire le sue norme26. Riguardo a quanto dice Isaia (11, 6), e cioè che il lupo dimorerà con l’agnello e il leopardo si coricherà con il capretto, si tratta di un’allegoria, di una metafora. Ciò significa che Israele dimorerà in sicurezza tra i pagani malvagi che sono equiparati a lupi e leopardi, com’è scritto:

un lupo razzia gli altopiani e un leopardo tende l’agguato presso le loro città (Geremia 5, 6).

[Durante l’era messianica] tutti faranno ritorno alla vera religione e nessuno ruberà o distruggerà, ma si userà soltanto ciò che è permesso in tranquillità e in pace nei confronti di Israele, com’è scritto: il leone mangerà paglia come il bue (Isaia 11, 7 e 65, 25). Anche tutte le altre espressioni simili sono allegorie, e nell’era messianica tutti potranno capire il senso di tali allegorie e a cosa si riferiscano queste allusioni27.

2. I Saggi hanno detto:

Non c’è differenza tra l’era presente e l’era messianica se non l’essere soggetti a potenze straniere (Talmud Berakhòt 34b).

Dal significato letterale delle parole dei profeti, sembra che l’inizio dell’era messianica verrà segnato dalla guerra di Gog e Magog28 e che, prima di tale guerra, in Israele sorgerà un profeta capace di perfezionare il popolo e preparare il suo cuore, com’è scritto:

Ecco, sto per mandare il profeta Elia prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile (Malachia 3, 23)29.

Egli non verrà a dichiarare il puro e l’impuro, né a squalificare persone di presunto legittimo lignaggio30, né a rendere legittimi coloro che sono considerati impropri, ma verrà a portare la pace nel mondo com’è scritto: E ricondurrò il cuore dei padri verso i figli… (Malachia 3, 24). Alcuni saggi dicono che Elia verrà prima della venuta del Moshiach31.

Nessun uomo potrà tuttavia conoscere tutti questi eventi finché non accadranno, poiché nelle dichiarazioni dei profeti tali eventi rimangono indeterminati e i saggi non hanno una tradizione chiara in proposito, eccetto per quanto riguarda le implicazioni evidenti di quei versetti della Scrittura. Ecco perché essi hanno differenti opinioni riguardo a tali argomenti. In ogni caso, né la sequenza di questi eventi né i loro dettagli sono fondamentali per quanto riguarda la fede. Non ci si dovrebbe occupare troppo delle affermazioni dei sermoni o dilungarsi sui midrashìm che parlano di questi o di altri argomenti, né li si deve considerare fondamentali poiché essi non conducono nè al timore né all’amore32.

In modo analogo, non bisogna calcolare la data della “fine” (cioè della redenzione messianica). I saggi hanno detto: possa andarsene via lo spirito di coloro che calcolano la fine (Sanhedrìn 97b)33. Piuttosto, ciò che va fatto è aspettare la redenzione e credere nel suo principio come l’abbiamo spiegato.

3. Nell’era del Moshiach, dopo lo stabilirsi del suo regno e dopo che tutto Israele gli si sarà radunato tutto intorno, egli esaminerà la linea di discendenza di ciascuno34 tramite lo Spirito Santo che riposerà su di lui, com’è scritto: Egli sarà un purificatore e un raffinatore (Malachia 3, 3). Prima di tutto purificherà i discendenti della tribù di Levi35, dicendo: costui è un kohèn legittimo, costui è un levita legittimo36 riportando coloro il cui lignaggio è improprio al rango di israeliti. A tale proposito è scritto:

Il governatore [Neemia] disse loro … finché non sorgerà un sacerdote [kohèn] con gli Urìm e i Tummìm (Ezra 2, 63)

da questo versetto è possibile comprendere che la prerogativa di determinare il casato di una persona è frutto dello Spirito Santo37.

Per quanto riguarda gli israeliti, egli si limiterà a determinare la loro appartenenza tribale38. Non si pronuncerà su quanto riguarda coloro i quali, pur di supposte origini legittime, sono discendenti di schiavi39 o di mazmerìm (nati da una relazione adultera) poiché la legge sostiene che, una volta integratisi nel popolo ebraico, essi ne sono parte inseparabile40.

4. I saggi e i profeti non hanno agognato l’era messianica per poter governare sul mondo intero o per dominare i pagani, né per venire esaltati dalle nazioni, né per mangiare, bere e divertirsi, ma solo per essere liberi di occuparsi pienamente della Torà e della sua sapienza senza che nessuno li disturbi o li opprima, così da potersi meritare la vita del mondo a venire, come abbiamo spiegato nelle Hilkhòt Teshuvà41.

5. In quell’era non ci saranno più né carestie42 né guerre43 né lotte44, poiché la buona volontà dominerà, e tutte le cose buone saranno diffuse e comuni come la polvere45. L’unica preoccupazione del mondo intero sarà soltanto di conoscere D-o. Gli israeliti saranno pertanto grandi sapienti esperti nelle conoscenze segrete46, e la loro conoscenza del Creatore raggiungerà i massimi livelli, com’è scritto: … la terra sarà piena della conoscenza del Signore come le acque ricoprono il mare (Isaia 11, 9).