Quest'anno è stato un periodo colmo di momenti traumatici e strazianti per il popolo ebraico, in particolare per chi vive in Eretz Israel. Eppure, tra l'orrore è uscita alla luce la bontà del nostro popolo, quando numerose persone si sono fatte avanti e date da fare per aiutare. Fari di luce che illuminano un anno doloroso.

La truppa di eroi che si formò il 7 Ottobre e i mesi seguenti, è composta da numerose persone. Ed è proprio la diversità di chi si è fatto avanti a rendere le loro iniziative ancora più speciali.

La lista seguente offre uno sguardo ad alcuni di questi eroi e da l'opportunità di capire perché il popolo ebraico prevale sulle avversità, con l'aiuto di Hashem.

Noam Bonfeld

Noam è un giovane riservista nelle forze speciali dell'IDF. La mattina del 7 Ottobre era a Gerusalemme con sua moglie, essendosi sposato recentemente, visitando i parenti. Subito dopo aver sentito dell'infiltrazione dei terroristi, Noam prese la sua pistola e tornò di corsa a casa per controllare il suo kibbutz, Kibbutz Sa'ad. Quando accertò che la sua comunità era al sicuro, chiamò il suo amico nel kibbutz adiacente, Kfar Aza.

Nonostante gli avvisi che c'erano centinaia di terroristi lì, Noam corse a difendere il kibbutz. Per la strada incontrò altri quattro riservisti dell'IDF e poliziotti con i quali formò un plotone improvvisato che fu il primo gruppetto di soldati ad entrare in Kfar Aza dopo l'attacco.

Con le poche pallottole che aveva, Noam si difese contro numerosi terroristi, salvando numerose vite.

Noam combattè con forza fino a che la sua scorta di munizioni finì, dicendo continuamente il Salmo 120. Quando arrivarono i rinforzi, gli fu data un'uniforme e altre munizioni e Noam continuò a dirigere battaglie fino all'alba dell'8 Ottobre.

In seguito, Noam fondò un'unità per operazioni particolari che continua a guidare in battaglia.

Rachel Goldberg-Polin

Rachel è stata soprannominata "Mama Rachel" per la sua somiglianza alla matriarca, per come mostra una forza enorme mentre implora D-o di salvare suo figlio e tutti gli ostaggi da una situazione orribile. Il 7 Ottobre, dopo un confronto eroico, Hersh, l'unico figlio di Rachel, è stato preso in ostaggio da terroristi di Hamas al Nova Festival. In un video virale, si vede Hersh, con il braccio tagliato da una granata, portato via e battuto dai terroristi.

Per 330 giorni, Rachel pregò e girò il mondo incessantemente chiedendo e lottando per la liberazione di suo figlio e degli altri ostaggi; non abbandonando mai la speranza. Tragicamente, Hersh fu assassinato dai terroristi poche ore prima che le truppe dell'IDF si avvicinarono al tunnel dove era tenuto insieme ad altri cinque ostaggi. Eppure Rachel non perse la sua fede, nel suo discorso straziante, al funerale di suo figlio, Rachel disse, "Finalmente, il mio dolce figlio, finalmente, finalmente, finalmente, finalmente, sei libero.”

Tova Heller

Tova, mamma di una famiglia numerosa, è rinomata per il suo carattere positivo e per i suoi giri turisti del Shuk Machane Yehuda a Gerusalemme. Tova è anche moglie di un ufficiale IDF negli scontri armati, e rabbino riservista. Il 7 Ottobre, suo marito, Rav Betzalel Heller si unì alla sua unità, e tranne alcune breve pause, è via di casa da un anno, combattendo sia nel nord che a Gaza per tutto questo periodo.

La moglie di un riservista è spesso preoccupata per l'incolumità del marito, e allo stesso tempo si occupa dei suoi figli e della famiglia, da sola, cercando anche di lavorare quando turisti scarseggiano. Nonostante le grandi sfide, Tova è ottimista e usa le sue energie per essere presente per i suoi figli ed è una fonte di supporto per le altre mogli dei soldati riservisti nell'unità del marito.

Rami Davidian

Rami ha 58 anni, è un contadino e vive nel Moshav Patish, vicino a Gaza. Quando servì nell'IDF non era in un'unità di combattimento perciò non aveva esperienza nel campo, tuttavia nelle prime ore del 7 Ottobre, quando il suo amico lo chiamò, chiedendogli di salvare il figlio di un amico, Rami corse nella sua macchina verso la zona di combattimento al Nova Festival.

Per la strada, Rami vide centinaia di giovani scappare e capì che stava succedendo qualcosa di terribile. Dopo aver trovato il ragazzo che era andato a salvare, Rami riempì la sua macchina con quindici persone che portò subito a casa sua.

Entro breve tempo ricevette numerosi messaggi sul cellulare, da partecipanti al festival, che gli mandavano le loro posizioni implorandogli di salvarli. Rami coinvolse il suo genero ad aiutare e insieme, per le prossime 48 ore continuarono ad andare avanti e indietro tra le varie zone di combattimento e la sua comunità, dove i suoi vicini aprirono le loro case ai giovani traumatizzati.

Con il suo carattere calmo e la sua conoscenza di tutte le strade secondarie della zona, Rami salvò più di 750 persone dai terroristi armati di Hamas.

Menachem Kalmanson

Menachem Kalmenson vive ad Otniel, più di cento chilometri dal Kibbutz Be'eri. Eppure, la mattina del 7 Ottobre egli saltò nella macchina di suo fratello Elchanan, insieme a suo nipote Itiel, e andò subito a salvare civili sotto attacco.

I tre uomini andarono porta a porta, combattendo contro terroristi e salvando abitanti del kibbutz. Ogni volta che uscivano dal kibbutz, prendevano una decisione deliberata di tornarvi e mettere le loro vite a rischio per salvare persone che non avevano mai incontrato.

Spesso arrivarono in case dove le famiglie erano nascoste per ore nei loro rifugi anti aerei, tenendo la maniglia della porta chiusa per terrore che i terroristi entrassero. Menachem riuscì a convincerli di uscire solo dopo aver recitato lo Shemà.

I tre uomini continuarono le loro opere di salvataggio fino alla mattina dell'8 Ottobre, quando entrarono in una casa per salvare una famiglia e furono colti in imboscata da un terrorista che si era nascosto dietro la porta. Purtroppo Elchanan fu ucciso, e Menachem fu ferito. Elchanan, Menachem ed Itiel salvarono cento persone.

Youssef Ziadna

Youssef è un Beduino musulmano, un autista di un mini bus dalla cittadina di Rahat, uno dei numerosi musulmani che diventarono eroi in quel giorno. All'una di mattina guidò uno dei suoi clienti, Amit Hadar e otto dei suoi amici al Nova Festival. Aveva intenzione di tornare a prenderli nel pomeriggio, alle 15:00.

Alle 6:30, Youssef ricevette una chiamata disperata da Amit, chiedendo aiuto. Youssef pensò che era per via dei missili mandati da Gaza e si affrettò a tornare alla zona del festival. Entro poco tempo si trovò ad eludere pallottole, eppure continuò a guidare. Youssef trovò Amit e riempì il suo mini bus di 14 posti, con 26 persone prima di portarli in salvo al Kibbutz Tze'elìm.

Ariel Bilya

Ariel era ad Ofakìm per festeggiare Simchat Torà da sua madre, insieme a sua moglie, i suoi due figli e altri parenti. Quando le sirene iniziarono la mattina del 7 Ottobre, la famiglia di undici persone andò nel rifugio anti aereo, fino a quando sentirono il suono di spari avvicinarsi alla loro casa, e i terroristi entrare.

Ariel afferrò un bastone di ferro e corse alla porta di casa per respingere i terroristi mentre i suoi parenti uscirono dalla finestra del rifugio, uno alla volta, sul tetto del vicino e si nascosero in un piccolo recinto. Eventualmente la famiglia fu tratta in salvo e scoprirono che Ariel era stato ucciso dai terroristi dopo averli tenuti a bada quanto bastava per salvare tutta la sua famiglia.

Yossi Landau

È un mistero come Yossi rimase vivo mentre guidava dalla sua casa ad Ashdod a Sderot la mattina del 7 Ottobre quando le strade erano piene di terroristi. Essendo il direttore operativo di Zaka nel Sud del paese, egli sapeva di dover essere presente. Zaka è un organizzazione di volontari che si occupano dei defunti con dignità. Sia Yossi che quasi tutti i volontari sono soccorritori d'emergenza qualificati.

Appena arrivati a Sderot, Yossi e i suoi volontari aprirono un ospedale da campo, iniziando a curare le vittime, e, nel contempo, combattendo contro terrorsiti. Quando la situazione era sotto controllo, Yossi andò a Re'im e in seguito al Kibbutz Be'eri e Kfar Aza.

Nella prima settimana dopo il 7 Ottobre, Yossi e i volontari Zaka del suo dipartimento, si occuparono di più di 670 persone brutalmente assassinate dai terroristi. Nei prossimi mesi, nonostante le scene molto traumatiche che ha visto, Yossi continuò ad aiutare a trovare e ad identificare i corpi dei dispersi, per dare l'opportunità ai parenti di portare i loro cari ad una sepoltura dignitosa.

Rabbanìt Chani Klein

Eilat, la piccola città turistica sulla costa sud d'Israele, non era sotto attacco il 7 Ottobre. La città, dove Rav Mendi e Chani Klein sono emissari Chabad, divenne invece un rifugio per i più di 60.000 Israeliani dalla zona vicino a Gaza e al Nord, che dovettero evacuare le loro comunità. In un giorno, la popolazione della città si raddoppiò.

Quando Chani incontrò superstiti degli attacchi che si trovavano negli alberghi locali, si rese presto conto che c'era tanto da fare per aiutarli a sentirsi a loro agio e iniziare a guarire dal trauma. Iniziò portando pannolini e latte per neonati, ed incrementò l'aiuto offerto, aprendo asili per i bambini, organizzando la donazione ed installazione di lavatrici negli alberchi e organizzando volontari per attività terapeutiche ed educative per i superstiti di tutte le età.

Giorno e notte Chani continuò a fare di tutto e di più per queste persone, per colmarli di amore e rendere la loro esperienza meno traumatica.

Alice Duke

Alice è cresciuta nella zona di Gederòt, quaranta minuti da Gaza. È una stilista e un ingegnere con esperienza nella costruzione di ponti e tunnel. Dopo il 7 Ottobre, molti volontari civili presero l'iniziativa per aiutare vittime e persone evacuate, insieme ai soldati dell'IDF.

Alice si è unita alla direzione di Chamal Gederòt, un gruppo volontario che oltre a donare equipaggio ai soldati, si focalizzò per trovare soluzioni rapide ai vari problemi che i soldati trovavano a Gaza. La competenza di Alice è subito utilizzata.

Da allora, Alice dorme poco e il suo cellularenon smette di suonare. Insieme ad un gruppo di volontari ha inventato e raccolto fondi per equipaggiamento essenziale dal valore di milioni di dollari, con il quale sono state salvate numerose vite dei soldati dell'IDF, come pure sono state migliorate le abilità di combattimento e aiutato nelle operazioni di salvataggio per gli ostaggi.

Quasi ogni tunnel del terrore trovato a Gaza è stato ispezionato con l'aiuto degli attrezzi forniti da Alice e il suo team di Chamal Gederòt.

Rav Dani Cohen

Rav Cohen e sua moglie Batsheva dirigono Chabad di Hevron da più di vent'anni, dove principalmente aiutano i centinaia di soldati, invitandoli per Shabbat e incoraggiandoli mentre pattugliano le strade. Il 7 Ottobre, Rav Cohen indossò la sua uniforme ed iniziò a pattugliare le strade della città, da riservista dell'IDF.

Insieme ad altri rabbini Chabad di Hevron, Rav Mordechai Hellinger, Rav Yoni Attiah, Rav Itzik Naimark, egli continuò a dirigere le attività mentre si occupava dell'incolumità dei residenti della città. Il centro Chabad si adattò ad accogliere i numerosi soldati e riservisti, fornendo cibo, equipaggiamento, sostegno emotivo e spirituale per le truppe e le loro famiglie.

Chagai Lober

Chagai è un attore, un drammaturgo e il fondatore del teatro e scuola di recitazione Aspaklaria a Gerusalemme. Il 26 Dicembre, il figlio di Chagai, Yonatan Lober, sergente (ris.) di 24 anni, cadde in battaglia a Gaza. Yonatan lasciò sua moglie, un figlio piccolo e un altro piccolo nel grembo di sua madre, che non conoscerà mai suo padre.

Con il cuore infranto per la perdita del figlio, Chagai iniziò a promuovere il dialogo e l'unione tra gli abitanti d'Israele, asserendo che l'unico modo di procedere, è di farlo insieme. Tra le varie controversie e difficoltà della guerra, Chagai continue ad organizzare eventi per altre famiglie in lutto, e mettendo cartelloni per ricordare a tutti dei scarifici fatti e dell'unicità necessaria per ricordare ciò per cui i caduti hanno lottato.

Un Comandante delle forze speciali, Anonimo.

Questo comandante anonimo è uno di tanti che non possono svelare le loro identità nè i loro visi per motivi di sicurezza. Dall'inizio della guerra egli guida le sue truppe nella guerra urban in alcune delle zone più difficili. Per giorni e giorni, il comandante e le sue truppe indossano le loro uniformi e le attrezzature pesanti, nel caldo, mangiando tonno in scatola mentre demoliscono l'infrastrutture terroista a Gaza.

Dall'inizio della guerra, il comandante ha sepellito diversi amici e salvato numerose vite. Nessuno, oltre ai suoi soldati e il suo superiore, saprà mai del suo erosimo e di tutto ciò che ha fatto per difendere il suo popolo.