Domanda: Dopo il tragico assassinio della famiglia Bibas, ho difficoltà ad accettare come un D-o buono possa permettere l’uccisione di bimbi innocenti. So che questo crimine atroce è stato fatto da esseri umani (che non meritano di essere chiamati tali), ma come è possibile che D-o lo permetta? Non capisco.
Risposta: Nessuno può rispondere a questa domanda. Per quanto siamo intelligenti, alcuni misteri sono incomprensibili per noi umani. Perfino il Re Shlomò, l’uomo più saggio che ci fosse, non poté capire la sofferenza di persone innocenti.
Infatti nel suo libro di contemplazioni sofferte, Kohelet/Ecclesiaste, egli menziona “le lacrime degli oppressi, con nessuno che li conforta”.1
Lo Zohar spiega il significato delle parole del Re Shlomò, “lacrime degli oppressi”, nel suo commento alla parashà della settimana durante la quale il nostro popolo ha vissuto la perdita dolorosa e incrompensibile di Shiri, Ariel e Kfir Bibas. Le parole del testo sono inspiegabilmente inerenti a questa tragedia.
La parashà parla delle leggi di giustizia ed equità, in quel contesto, lo Zohar chiede riguardo l'equità di D-o spiegando che questa era la domanda sofferta del Re Shlomò. Esaminiamo le parole dello Zohar:
Le “lacrime degli oppressi” è un riferimento a quei figli che muoiono nel grembo delle loro madri. Essi causano un fiume di lacrime da persone in tutto il mondo. Non ci sono lacrime da un cuore infranto come quelle lacrime.
Lo Zohar continua, chiedendo la domanda che tutti ci chiediamo, perché?
Tutte le persone del mondo chiedono e dicono: le leggi di D-o sono vere, e vanno nella via della verità. Perché questi poveri bimbi innocenti sono morti? Dove è il vero giudizio che il Sign-re dell’unverso fa? Se sono tagliati dal mondo per via dei peccati dei loro padri, perché?
Queste domande rimangono senza risposta, e lo Zohar cita il Re Shlomò:
Sicuramente non c’è nessuno per consolarli.
Avendo stabilito che non abbiamo una spiegazione per come D-o giudica, lo Zohar ci rivela che nonostante ciò, la morte di questi bambini non è invano.
Le “lacrime degli oppressi” si riferisce anche alle lacrime di quei neonati in cielo, che proteggono i vivi. Poiché sappiamo, c’è un posto messo da parte per loro in cielo che anche i più giusti non possono raggiungere. E D-o li ama, li tiene vicini e stabilisce la Sua dimora celeste con loro.
Queste anime pure ed innocenti hanno un posto riservato per loro, quello più vicino a D-o, e continuano a piangere lì, non lacrime di dolore bensì lacrime di preghiera, per i vivi. E quelle preghiere proteggono tutti noi. Come spiega lo Zohar:
Riguardo queste anime è scritto: “Dalla bocca dei bimbi e i lattanti Tu hai stabilito la forza”2 Quale beneficio ottengono lì (piangendo) e perché salgono lassù? Il Salmo continua: “per il bene di coloro che vi affliggono, per distruggere il nemico e vendicarli.”3
Non abbiamo risposte né spiegazioni. Abbiamo le nostre preghiere, e le nostre lacrime. Non c’è preghiera più potente che la richiesta sentita di queste anime sante. Le loro preghiere ci proteggono e le loro preghiere sconfiggeranno il nemico e porteranno pace.
Che Hashem mandi il Mashiach adesso, quando saremo riuniti con Shiri, Ariel, Kfir e tutti i nostri cari.
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