Domanda: Ho la sensazione che D-o sia adirato con noi. Altrimenti come si spiega tutto ciò che sta accadendo in Israele? Un rabbino mi ha detto che D-o tiene da parte tutti i peccati del popolo Ebraico e che quando ne accumulano troppi, Egli scatena la Sua ira su di noi.
Non capisco la causa della Sua ira. A volte penso che sia perché non abbiamo difeso abbastanza i nostri diritti, compreso il dono prezioso che è la Terra d’Israele. Oppure forse è a causa delle lotte interne e della mancanza di amore tra gli ebrei. Tu cosa pensi?
Risposta: Secondo me, se la Divinità significa un D-o, irato, che conta i peccati, che punisce i Suoi figli, io voglio restarne fuori.
Eppure non è così. Infatti, in tutte le parole dei profeti e negli insegnamenti dei nostri saggi, il nostro D-o è un D-o compassionevole che ama ogni ebreo, incluso il peggior peccatore, come il Suo figlio unico. Un D-o che vede il cuore, le sofferenze, le prove di ogni persona e capisce e giudica di conseguenza; che sa bene cosa abbiamo sofferto, il fuoco e l’inferno che abbiamo passato solamente perché siamo il Suo popolo e non Lo lasceremo mai. Egli è il D-o che piange per ogni goccia di sangue ebraico versato e che fa miracoli che ci salvano ad ogni dove.
È forse questo il peccato più grave del genere umano, che vogliamo vivere in pace con i nostri vicini e sopravvalutiamo il loro potenziale di comportarsi come esseri umani decenti? Che siamo stanchi della guerra e che afferriamo qualsiasi appiglio pur di uscirne?
Se tu avessi un figlio, un figlio unico spaventato e debole, gli daresti uno schiaffo in faccia e guarderesti come cade per terra? Oppure lo tireresti su, lo aiuteresti a far crescere la sua fiducia in se stesso e il suo coraggio e diresti al mondo intero “Questo è mio figlio. Non osate mettergli le mani addosso!”
Il Rebbe di Lubavitch ci insegnò numerose volte che anziché cercare difetti nel nostro popolo e psicanalizzare D-o, dovremmo fare ciò che fece Moshè in situazioni analoghe. Ovvero, tornare a D-o e dire, “Perché hai fatto male a questo popolo? Perché non li hai liberati?” Perché permetti al Tuo santo nome di essere dissacrato e disonorato nel mondo? Per quanto ancora potranno andare avanti le cose in questo modo?
Sinceramente, è questo lo scopo del Popolo Ebraico nel pianeta terra, ovvero di incanalare la forza vitale dall’alto, come un contadino ara il suo campo e scava depressioni per ricevere la pioggia che cade dall’alto. “Il male non scende dal cielo” disse il profeta Geremia; tutto ciò che D-o desidera è solo bene. È solo che senza il nostro intervento, il flusso dall’alto è troppo potente e sopraffà il nostro mondo. Come un temporale in un campo non arato. Perciò Egli aspetta le nostre preghiere per dirigere quel flusso di vita verso il bene.
Il popolo Ebraico, incluso te, e in particolar modo quelli che vivono in Eretz Israèl, sono un popolo incredibile, ognuno di loro. Sono fiero di essere loro fratello. Se commettono un errore ogni tanto, o se si comportano in modo non perfettamente consono e fedele alla Torà, ciò è solo perché D-o ha trattenuto la Sua bontà da loro per troppo tempo. È questo atteggiamento che ci porterà alla redenzione.
È vero, ci sono alcuni rabbini che parlano effettivamente dell’“ira” di D-o. Essi credono di poter aiutare il popolo Ebraico a migliorare evidenziando i difetti degli ebrei e spaventandoli, anche involontariamente, con ammonimenti di punizioni Divine, come facevano i profeti. Il Rebbe parlò esplicitamente di questo atteggiamento e disse che c’era un profeta chiamato Isaia che amava ogni Ebreo, perché se sei un profeta devi necessariamente amare ogni ebreo.
Eppure, quando D-o gli disse di profetizzare, Isaia rispose: “Come posso? Vivo tra un popolo di labbra impure”. Ed egli fu punito per questo, venne mandato un angelo con carboni ardenti da mettere sulle sue labbra perché aveva insultato il popolo di D-o.
Parliamo di un profeta, non di un rabbino che cerca di indovinare le intenzioni di D-o. E di un profeta che amava il suo popolo, che stava semplicemente dicendo la verità per spiegare la sua situazione senza ulteriori scopi. Inoltre, gli era stato dato il compito di rimproverare il suo popolo!
Tuttavia, se c’è una cosa che D-o disprezza, è coloro che parlano male dei Suoi figli. E se c’è una cosa che ama, è proprio quando ci vogliamo bene e ci lodiamo l’uno l’altro.
Per quanto riguarda il motivo per cui tutto questo caos stia accadendo ora, ti dirò ciò che disse Rav Yosef Yitzchak, il sesto Rebbe di Lubavitch, riguardo la Shoà: “Non ho la minima motivazione di cercare scusanti per D-o”. Nemmeno io; preferisco invece usare il mio tempo cercando scuse per il Suo popolo.
Rav Tzvi Freeman, Chabad.org
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