Domanda: Qual è la differenza tra un Rav e un Rebbe? Recentemente ho iniziato ad informarmi riguardo a Rabbi Menachem Mendel Schneerson, mi è chiaro che si tratta di un uomo straordinario. Ma che cosa ha fatto di lui un Rebbe e non un rabbino standard?

Risposta: Ci sono molte differenze, troppe da elencare qui, ne esamino una: un rabbino risponde alle domande, un Rebbe risponde alle persone. Un rabbino sente ciò che dici con la tua bocca, un Rebbe sente ciò che stai dicendo con la tua anima.

Permettimi di spiegare cosa intendo dire.

Una volta un ragazzo adolescente chiese al Rebbe, “crediamo nella reincarnazione?”

La risposta del Rebbe fu breve ed enigmatica: “Sì, crediamo nella reincarnazione. Ma non aspettare fino ad allora”.

Una risposta a prima vista sconcertante. Aspettare fino a quando? Il ragazzo ha chiesto una domanda relativamente semplice, a cui si può rispondere con un sì o un no. Che cosa intendeva dire il Rebbe con le parole “non aspettare fino ad allora”?

Il Rebbe sapeva come rispondere alla persona, non alla domanda. La maggior parte di noi risponde a una domanda che ci viene rivolta. Il Rebbe rispondeva alla persona dietro alla domanda. Con la sua visione egli identificava i retroscena della domanda e affrontava la questione dal punto di vista di ciò che era sottinteso, anziché soltanto dall’aspetto presentato.

Quando questo ragazzo chiese della reincarnazione, non stava chiedendo informazioni riguardo a un concetto teologico astratto. Egli desiderava sapere se questa vita è tutto ciò che esiste o se c’è altro. La possibilità dell’esistenza della reincarnazione cambia il nostro modo di guardare la vita. Eravamo qui prima, perciò alcuni eventi che ci capitano possono essere rimanenze di una nostra vita precedente. Forse vivremo di nuovo, il che significa che avremo un’altra opportunità di completare ciò che è rimasto incompiuto in questa vita.

Forse è questo ciò di cui il Rebbe stava avvertendo il ragazzo. Ovvero, “la reincarnazione non significa ‘procastinare’. Non usarla come scusa per rimandare alla tua prossima vita ciò che puoi compiere in questa vita”. Infatti noi crediamo nella reincarnazione dell’anima che significa credere nelle seconde opportunità. Tuttavia, questa vita potrebbe essere la nostra seconda opportunità, perciò non rimandiamo niente alla (eventuale) prossima.

Questa è la forza di un Rebbe. In uno scambio di idee di dieci secondi con un ragazzo adolescente, ha insegnato una lezione pratica e accessibile: vivi questa vita come se fosse la tua ultima vita. Può darsi che tu abbia avuto delle vite passate, e forse ne vivrai di future, ma non aspettare fino ad allora. Fallo adesso.

Rav Aron Moss per gentile concessione di Chabad.org