I rabbini hanno detto: “Tutte le festività un giorno verranno soppresse, eccetto quella di Purìm” (Midràsh Yalkùt Mishlè 994). Inoltre hanno scritto: “Tutti gli scritti profetici ai tempi del Mashìach “cesseranno”, eccetto la Meghillà di Estèr”; questa durerà in eterno, come i cinque libri della Torà scritta e come la Toràorale. E sebbene il ricordo di tutte le afflizioni subite dal popolo di Israele verrà cancellato, non sarà così per il ricordo di Purìm. Come è scritto nella Meghillà stessa: “I giorni di Purìm non si allontaneranno mai dagli ebrei, e la loro memoria non cesserà mai dalla loro discendenza”.
Ma perché Purìm è più importante di altre festività? Tutte le feste sono santificate dagli uomini, ma in futuro, quando ci sarà la redenzione, e tutti i giorni saranno come Shabbàt (santificato da D-o), che valore avrà aggiungere “la luce delle feste” alla “luce di Shabbàt”? A cosa serve la luce di una lampada in pieno giorno? La luce di Purìm, però, proviene dalla rivelazione di una santità superiore, piuttosto che dalle azioni del popolo di Israele in terra. Questa santità continuerà a emettere luce anche nell’era messianica.
E la Meghillà?
Perché la Meghillà di Estèr è più importante di altri scritti profetici? Tutte le parole dei profeti servivano a rinsaldare gli insegnamenti dellaTorà e le mitzvòt. In futuro, quando arriverà il Mashìach, egli porrà le fondamenta di una religione della verità e quindi tutte le parole dei profeti troveranno compimento. Tutti gli ebrei saranno coinvolti nello studio della Torà e nella sua pratica, a un alto livello di purezza, come era prima che peccassero e rifiutassero le parole dei profeti. La Meghillà di Estèr invece, non è la “fine di un capitolo”, ma piuttosto l’inizio di un nuovo capitolo, quello che parla della distruzione di ‘Amalèk; un capitolo che vedrà la sua fine con la futura redenzione. A quel tempo, quando la memoria di ‘Amalèk sarà completamente cancellata e la sovranità di D-o completamente rivelata, tutti racconteranno le “grandi gesta” di D-o che hanno portato alla completa cancellazione del ricordo di ‘Amalèk, dai tempi di Mordechai ed Estèr fino alla fine dei giorni.
Tratto dal libro Sèfer Hatoda’à
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