E tutte le donne che si distinguevano per questa particolare abilità, filarono il pelo di capra (direttamente sugli animali)’ (Vayakhel 35:26)

La parashà di Vayakhel narra della rapidità con cui il popolo ebraico, una volta che D-o lo richiese, portò le proprie offerte al Tabernacolo. In questa ‘corsa all’offerta’ si distinsero in particolar modo le donne. Esse erano specializzate in un’arte assai complessa: la filatura del pelo di capra. Questi filati erano necessari per tessere le coperture del Mishkan, il tabernacolo. Rashi spiega che le donne ebree erano così abili nella filatura, da averla compiuta quando il pelo era ancora attaccato all’animale.

UNA ABILITÀ PARTICOLARE

Sorge però una domanda: da nessuna parte si trova scritto il comandamento di filare il pelo direttamente sull’animale. Per quale motivo quindi le donne ebree si imbarcarono in questa difficile attività potendo benissimo svolgerla in maniera più facile e cioè dopo che il pelo veniva tosato dall’animale stesso?

In realtà D-o non comandò di filare la lana direttamente sulla capra. Ma le donne erano consapevoli del fatto che il filato risultava molto più morbido se eseguito direttamente sull’animale. Esistono inoltre diversi livelli nelle offerte portate al Tabernacolo, e quella proveniente dall’animale vivo è superiore rispetto al vegetale. Mentre la lana era ancora attaccata all’animale essa veniva considerata parte di esso; una volta tosata diveniva parte del regno vegetale e quindi di livello inferiore.

LE PROPRIE ABILITÀ VANNO DEDICATE ANCHE A D-O

Le donne ebree di quella generazione hanno impartito una lezione universale: dedicare il proprio potenziale anche al servizio di D-o. Nessuno aveva comandato a quelle donne di dedicarsi a una attività così difficile, ma sapendolo fare, esse vollero cimentarvisi per uno scopo sacro.

Ognuno di noi, fin dalla nascita, possiede dei talenti particolari, delle doti uniche che provengono direttamente da D-o.

È nostro dovere, come ebrei, essere consapevoli del fatto che, oltre a fare uso di queste abilità nel quotidiano, nelle nostre attività lavorative e materiali, possiamo e dobbiamo dedicare queste doti particolari anche al servizio di D-o. Se una persona è abile nella scrittura, dedichi parte di questa capacità a diffondere il messaggio della Torà, se un individuo è capace di insegnare, trasmetta anche le parole della Torà, se un ebreo è stato

benedetto con l’abilità di svolgere attività economiche in maniera fruttifera, dedichi una parte di ciò che ottiene a mantenere attività di Torà.