D-o promette di benedire il nostro popolo per lo studio e l’applicazione delle mitzvòt indicate dalla Torà.

Se tutta la comunità d’Israele studia la Torà con diligenza e applica le Sue leggi, Il Signore ci riserva le più meravigliose brachòt-benedizioni. Queste includono tutti i generi di benefici, dall’Alef fino a Taf, cioè dalla prima all’ultima lettera dell’alfabeto, dall’inizio alla fine (come dire: dalla A alla Zeta). Infatti, la lista delle benedizioni nella parashà di Behukotai cominciano con la lettera Aleph: ”Im Behukotayi téléchu - Se seguirete i Miei comandamenti”, e finisce con la lettera Taf: “Komamiùt”. Le benedizioni garantite in questo mondo non costituiscono la ricompensa definitiva dello studio della Torà. La vera ricompensa, eterna e spirituale, ci sarà concessa nell’aldilà. Le parole divine non hanno mai descritto nei dettagli il mondo futuro, in quanto, finchè vivremo su questa terra, non saremo mai in grado di capire il vero senso del “mondo futuro”. La Torà preferisce riportare elementi chiari e concreti. La gratificazione terrestre del rispetto delle regole emanate dalle Sacre Scritture è la benedizione globale del nostro popolo e di ogni figlio d’Israele individualmente. Usufruiremo di benessere fisico, di pace e di sicurezza. E questi sono fatti storicamente comprovabili: la generazione del deserto era immersa tutta intera nell’apprendimento. Fu definita “Generazione della Conoscenza”. La generazione che visse ai tempi di Yéhoshua (Giosuè, successore di Mosè) era anch’essa completamente assorta nello studio. I re Davide e Salomone, che erano molto dotti, incoraggiavano tutto il popolo a seguire il loro esempio. Tutte queste generazioni ricevettero la maggior parte dei benefici promessi in questa parashà. Goderono di buona salute, di forza fisica, di prosperità, di vittorie sui nemici e le piogge caddero nelle stagioni previste. Furono la prova vivente del versetto: “E tutte le nazioni della terra vedranno che il nome di Hashèm è su di te e ti temeranno (Deuteronomio 28:10)”. Tuttavia, le benedizioni non si realizzarono integralmente. Infatti, il popolo d’israele non raggiunse mai il livello richiesto. Le promesse divine sono introdotte con la parola “Im” che significa “se” termine con valore condizionale. Quindi la frase in questione va interpretata così: “Se solo voi tutti vi adopriate a seguire il cammino delle Mie leggi, io sarei felice di elargire quanto esposto nei miei giuramenti.” Si tratta, pertanto, di un’esortazione, di una supplica da parte dell’Onnipotente, in quanto Egli non ha altro desiderio che di distribuire le Sue bontà. Il suo messaggio è questo: “ Vi prego, studiate la Mia Torà e osservate le Mie mitzvòt affinchè io possa avere il piacere di concedervi le Mie benedizioni”.

Tratto dal Libro "il Midràsh racconta" - Insieme di esegesi basate sui Midràshim del Talmùd.