Botta: Ultimamente ho difficoltà a pregare, non sono più motivato, non ho voglia... puoi darmi dei suggerimenti per come farmi tornare la voglia di pregare?
Risposta: La tua domanda mi ha fatto ricordare la storia di un uomo che si lamentò col Tzèmach Tzèdek, Rabbi Menachem Mendel, il terzo Rebbe di Lubàvitch (1789-1866) riguardo al fatto che non gli piaceva studiare Torà. Il Rebbe rispose, “E cosa devo fare io, che ne ricavo godimento?”
Capitano a tutti quei momenti in cui non siamo in vena di pregare, studiare o fare un’altra mitzvà. A prima vista si potrebbe pensare che costringere se stessi a fare una determinate azione nonostante non ci si senta in vena sia vano, privo di una connessione autentica con D-o. A dire il vero però, sono proprio questi momenti che mostrano il legame profondo che ognuno di noi ha con il nostro Padre in cielo.
In altre parole, è facile fare una mitzvà quando essa è piacevole e stimolante, in questi casi però può essere difficile capire se si sta osservando la mitzvà per D-o o per soddisfare le proprie necessità spirituali. D’altra parte, quando capita di non aver voglia di pregare o studiare e lo si fa comunque, è sicuro che in quel caso è solo per D-o, e l’Onnipotente ne ricava una soddisfazione enorme.
Tutto ciò va bene per iniziare il percorso, e anche per quei momenti inevitabili in cui non si riesce a motivarsi nonostante gli sforzi. A lungo termine, consiglio di cercare diversi metodi per far sì che la preghiera sia densa di significato. Ad esempio, inizia a focalizzarti su di una parte della preghiera e cerca di esercitarti per giorni e settimane fino a che trovi che ha un significato per te. Prova anche ad applicare lo stesso metodo ad altre tefillòt…
Rav Yisroel Cotlar per gentile concessione di Chabad.org
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