In un mondo di crisi, uno dei problemi immediati è la dissoluzione della famiglia. In alcuni ambienti la classica famiglia ebraica è una cosa del passato. La famiglia devota, che funge da ancora in un mondo confuso sta sparendo rapidamente, anche nell’ambiente ebraico. I genitori si angustiano alla vista dei loro figli che si separano da loro, e che vanno altrove per consigli e perfino per affetto. C’è chi prova, inutilmente, a ricreare quel vecchio spirito di famiglia e si domanda perché non ha successo.
È importante notare che l’atmosfera della casa ebraica non è nata spontaneamente ne è evoluta in un vuoto. Piuttosto era un risultato di un processo. Un principio guidò gli anziani e fu trasmesso in modo naturale ai figli tramite l’emulazione. Lo spirito ed il calore della casa ebraica non consisteva in poche isolate cerimonie fatte principalmente “per i bambini”. Infatti i genitori osservavano le leggi perchè era importante per loro e seguivano le vie della Torà con entusiasmo, seguiti anche dai più giovani, enfatizzando le responsabilità insieme ai privilegi associati all’essere Ebrei. Forse inconsciamente, i figli riconoscevano e ammiravano i loro genitori che avevano un ideale al quale aderivano e così si forgiavano e rafforzavano i legami tra le generazioni.
“Onora tua madre e tuo padre e osserva il Mio Shabbat” (Levitico 19,3). I genitori che meritano rispetto saranno rispettati e ciò accadrà “osservando i Miei Shabbat”, ovvero vivendo secondo i principi anziché per convenienza. A livello interiore i bambini non possono rispettare genitori che seguono loro e li lasciano decidere.
Inoltre questo modo di evadare dalle proprie responsabilità non incoraggia la fiducia in se stessi nei figli, poiché la base della casa è la responsabilità dei genitori, è loro dovere essere esempi onesti e guide intelligenti. Infine, il rispetto e la riverenza dei figli aiuterà a creare una casa che sarà la ricompensa più bella che un genitore possa mai volere.
Di Rav Zalman Posner, per gentile concessione di Chabad.org
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