Domanda: È meglio adempire ai propri obblighi senza esserne entusiasti o fare meno ma con il cuore?

Risposta: Dipende dalla tua visione della vita. L’ebraismo vede la vita come una missione, siamo in questo mondo per farne un posto migliore attraverso le nostre azioni. Il nostro popolo ha sempre posto un’enfasi particolare sul fare che sul credere e non ci permettiamo il lusso di ‘aspettare fino a che posso fare una determinate cosa per i motivi giusti,” questo modo di fare è, in effetti, una sottile forma di egoismo – anche se è una forma più spirituale del egoismo standard.

Riporto una breve storia per spiegare il punto:

C’era una volta un uomo ricco, rinomato per le sue azioni filantropiche e di bontà. Nessun povero lasciava la sua casa a pancia vuota e senza una donazione generosa. Nonostante tutto ciò, l’uomo era aflitto da un forte tormento interiore. Egli sentiva che la sua tzedakà mancava di ‘verità’ e che era semplicemente il risultato di motivi ulteriori e impercettibilmente egoisti.

Quindi andò a trovare il suo Rebbe, Rabbi Schneur Zalman di Liadi (1745-1812, fondatore del movimento chassidico Chabad Lubavitch) e li si sfogò, esprimendo tutti i problemi spirituali del suo cuore. “Vale la pena”, chiese, “se durante l’azione manca l’ingrediente fondamentale della verità?”

Rispose il Rebbe, “Ma l’uomo povero è ‘veramente sazio!

Certamente è meritevole e importante compiere azioni e fare cose ‘con tutto il cuore, come diciamo nello Shemà Yisrael, ma se dobbiamo affrontare la scelta tra fare una determinata cosa senza il sentimento, o non farla per niente – fallo e basta!

Rav Moshe Goldman per gentile concessione di Chabad.org