Domanda: Caro Rav, ammetto di aver esagerato con il cellulare in classe. La mia insegnante lo ha confiscato con l’idea di ridarmelo dopo due settimane, però ora dice che non lo trova più. Le mie domande sono: le era permesso confiscarlo? Se sì, mi deve rimborsare?
Risposta: Secondo la normativa ebraica non è permesso prendere un oggetto che appartiene a un altro né per scherzo né allo scopo di insegnare una lezione a qualcuno; anzi, è considerato rubare.
Alcuni sono dell’opinione che questa legge si applichi anche a un insegnante e pertanto l’insegnante non può confiscare un oggetto ad un allievo, a meno che l’oggetto sia potenzialmente pericoloso, anche se ha lo scopo di insegnargli una lezione. Tuttavia è potenzialmente permesso che l’insegnante prenda un oggetto da un allievo e la ponga sulla sua scrivania fino alla fine della lezione, poiché è chiaro che l’insegnante non sta prendendo il cellulare per sé.
Altri invece fanno una distinzione tra un burlone e un insegnante. I genitori affidano l’educazione dei loro figli all’insegnante, pertanto se l’insegnante non confiscasse gli oggetti quando è necessario, l’insegnante sarebbe colpevole di non svolgere il suo lavoro adeguatamente.
Nel caso in cui sia necessario disciplinare l’alunno, l’insegnante è solitamente obbligato a restituire l’oggetto, a meno che sia pericoloso. Siccome però molti sono dell’opinione che se tutti sono d’accordo che l’unico modo per gestire questo allievo è togliendo permanentemente o distruggendo l’oggetto, allora in extremis potrebbe essere permesso confiscarlo. Altri spiegano che ciò si applica ad oggetti relativamente non costosi. Secondo tutte le opinioni, l’insegnante non può usare l’oggetto confiscato senza permesso.
Ciò detto, rimane la questione della responsabilità economica dell’insegnante.
Quando la tua insegnante ha accettato il suo lavoro, l’accordo era che sarebbe stata pagata per insegnare, non per sorvegliare telefoni. Perciò può essere considerata uno “shomèr chinàm”, un custode non pagato per qualsiasi oggetto da lei confiscato che si trova in suo possesso. Uno shomèr chinàm è responsabile solo per i danni che accadono all’oggetto a causa della sua negligenza, ma non è responsabile se, l’oggetto è stato perso o rubato non per colpa sua. (Talmud, Bava Metzia 93a; Shulchan Aruch, Choshen Mishpat 291:1.)
Perciò in questo caso, se la tua insegnante ha preso le dovute precauzioni (ad esempio ha messo il cellulare in un armadio chiuso a chiave) non ne è responsabile della perdita dell’oggetto. Se invece il cellulare si è perso a causa della sua disattenzione, le toccherebbe rimborsarti.
Spero che questo episodio ti aiuti a cambiare.
Rav Yehuda Shurpin Chabad.org
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