Non è anti-ebraico uccidere? Come viene applicata la legge dei Dieci Comandamenti “Non uccidere” nell’Israele moderna?
Risposta: Da nessuna parte nei Dieci Comandamenti o nell’intera Torà è scritto “non ucciderai”; capire questo è fondamentale per una onesta valutazione della moralità Biblica.
Le parole ebraiche originali sono ‘lo tirtzàch” che significa “non assassinerai”. La parola ebraica per uccidere è “harigà”, un verbo diverso. C’è un significato importante nella scelta di queste parole.
L’assassinio consiste nel prendere una vita innocente, azione che è sempre proibita. L’uccisione invece significa prendere qualsiasi forma di vita, azione che è permessa alcune volte, e perfino obbligatoria. La Torà ci comanda di uccidere coloro che hanno perso la loro innocenza in maniera irreversibile, e in questa categoria rientrano due tipi di persone: colui che viene giudicato colpevole da una corte accreditata per avere commesso crimini come l’assassinio o il rapimento; colui che rappresenta una minaccia diretta per la vita di innocenti. Si trova un esempio in Esodo 22:2 dove si parla di un uomo armato che entra in casa altrui con la forza.
Secondo me questo è il sistema più coerente e compassionevole perché permette alla vita innocente di essere protetta, sia dal comandamento di “non assassinare” sia da quello di uccidere coloro che rappresentano una minaccia concreta per persone innocenti (quella che oggi si definirebbe “legittima difesa’).
Sperando e pregando che tutto ciò non sia più necessario.
Rav Aron Moss, Chabad.org
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