Domanda: La religione ebraica sembra essere ossessionata da dettagli insignificanti: che differenza fa quanta matzà si mangia la sera del seder, quale cucchiaio si usa per il latte e quale per la carne e perfino l’ordine in cui si allacciano le scarpe? Secondo me queste piccolezze ci fanno perdere di vista le cose importanti. È il caso di chiamare spiritualità questi dettagli privi di senso?

(A proposito, ti ho inviato questa domanda una settimana fa ma non ho ricevuto risposta: sarà forse perché ho finalmente posto una domanda alla quale non hai risposta?).

Risposta: Non ho mai avuto la presuzione di affermare di avere le risposte a tutte le domande. Ci sono molte domande che sono al di là della mia comprensione. Nel tuo caso specifico, tuttavia, ho inviato la risposta alla tua domanda immediatamente e il fatto che tu non l’abbia ricevuta è la risposta stessa.

Nella mia email di risposta ho tralasciato il “punto” prima di “com”, dando per scontato che l’e-mail sarebbe comunque giunto a destinazione. Dopotutto, mancava soltanto un piccolo punto. Si può essere talmente pignoli dal distinguere da “yahoocom” a “yahoo.com”? Non è ridicolo che tu non abbia ricevuto la mia e-mail a causa di un piccolo punto?

No, non è ridicolo, perchè il punto non è solo un punto ma rappresenta qualcosa di ben definito e ha un significato che va oltre i pixel dello schermo. A me può sembrare insignificante perché ignoro le vie complesse dell’internet. So soltanto che se includo il punto il messaggio arriva a destinazione, se lo escludo esso si perde nell’oblio dello web.

Le usanze ebraiche hanno significati molto profondi. Ogni sfumatura e ogni dettaglio racchiude una miriade di simbolismi. E ogni punto vale molto. Quando le azioni vengono eseguite con precisione, viene inviata una vibrazione spirituale direttamente alla casella postale del Sign-re.

Se desideri comprendere il simbolismo del punto, studia la tecnologia internet. Se desideri capire il simbolismo dell’ebraismo, studia la Torà...

Rav Aron Moss