In uno dei villaggii est-europei vi era un uomo molto benestante che aveva il posto fisso - come si usava - nella parte est del Tempio (vicino al Hekhàl). Una volta mentre si trovava al proprio posto tirò fuori dalla tasca il proprio contenitore d'argento di tabacco da fiuto, ne prese un po' e ne offrì anche a coloro che gli stavano vicino.

Un uomo semplice e povero che si trovava all'altro lato del Tempio si avvicinò per chiedere un po' di tabacco. Vedendolo, il ricco gli chiuse il contenitore in faccia. Il povero tornò al proprio posto in forte imbarazzo.

Da quel giorno, il ricco iniziò a perdere, piano piano, la sua fortuna, mentre al tempo stesso si migliorava la situazione del povero.

Passò molto tempo e il ricco ormai era diventato così povero da dover chiedere l'elemosina, mentre l'ex-povero divenne molto ricco.

Visto la posizione originale del ex-ricco, la gente lo trattava con più misericordia rispetto agli altri mendicanti. Un giorno, decise di unirsi ad un gruppo di poveri che giravano di città in città chiedendo offerte. Strada facendo, giunsero anche al luogo del Baal Shem Tov. L'uso presso il Baal Shem Tov era che qualsiasi povero chiedesse un'offerta riceveva una somma predeterminata direttamente dall'assistente. Se invece bisognava fare un'offerta più importante, l'assistente attendeva l'occasione per chiedere al Baal Shem Tov di quanto avrebbe dovuto essere l'offerta.

Quando giunse il turno del nostro ex-ricco e l'assistente gli diede l'offerta standard, egli disse che era solito ricevere di più. L'assistente gli rispose che se avesse voluto attendere la giusta occasione, l'avrebbe chiesto al Baal Shem Tov. L'ex-ricco disse di voler attendere. Effettivamente il Baal Shem Tov diede ordine di dargli un'offerta maggiore, ma questo rifiutò nuovamente dicendo che avrebbe voluto incontrare di persona lo Tzaddìk. Alla fine gli venne data questa possibilità ed egli raccontò la sua storia al Baal Shem Tov chiedendogli un consiglio.

Il Baal Shem Tov gli disse "ti ricordi l'episodio con il tabacco da fiuto che rifiutasti al povero? Da quel momento decisero in Alto che la tua ricchezza sarebbe trasferita a lui". L'ex-ricco disse che non ci aveva mai fatto caso, ma ora pensandoci le cose corrispondevano. "E ora cosa posso fare?!" Pianse l'ex-ricco.

"Non c'è nulla che può cambiare questa situazione a parte una cosa: se ti capitasse di chiedere a lui, l'ex-povero, un pizzico di tabacco e lui rifiuterebbe allora la ricchezza tornerà a te. Se invece lui ti offrirà il tabacco allora il tutto rimarrà presso di lui e non cambierà la tua situazione".

L'uomo si congedò dal Baal Shem Tov, tenendo in cuor suo le sue parole senza rivelarle a nessuno. Tornò alla propria città dove abitava anche l'ex-povero. Passò del tempo e si sparse la voce che il nuovo ricco avrebbe festeggiato il matrimonio della figlia. Seguendo l'usanza, egli avrebbe preparato un tavolo con un pasto appositamente per i poveri della zona.

L'ex ricco partecipò con tutti i poveri e durante la festa mentre i consuoceri ballavano si alzò e andò verso il padre della sposa. Lo interruppe durante il ballo e gli chiese un pizzico di tabacco. "Un pizzico di tabacco?" ripeté l'ex-povero e smise di ballare, tirò fuori dalla tasca il contenitore d'argento con il tabacco per offrirlo al nostro protagonista.

Quando vide questo, l'ex-ricco svenì. Il padre della sposa, fece sì che l'altro si riprendesse e gli chiese quale fosse il problema (non lo aveva riconosciuto). A quel punto l'ex-ricco gli raccontò tutta la sua storia e anche ciò che gli aveva detto il Baal Shem Tov.

Sentendo il tutto, il nuovo ricco disse "d'ora in poi non dovrai più chiedere nulla a nessuno". Gli acquistò un'abitazione per lui e la sua famiglia ed ogni settimana gli faceva avere il denaro necessario per vivere in dignità.
Tradotto da Rav Shalom Hazan