Domanda: Ecco la mia situazione: entro in un negozio di elettronica e chiedo un consiglio a un commesso sulle macchine fotografiche digitali. Il tizio mi spiega tutti i pro e i contro dei diversi modelli per mezz’ora. Lo ringrazio ed esco dal negozio, poi mi metto al computer e compro online la stessa macchina fotografica che lui mi ha consigliato, a un prezzo molto più economico. È disonesto da parte mia?

Risposta: Il comandamento “Non rubare” non si applica solamente a un furto materiale; la Torà ci ammonisce di evitare di “rubare le menti delle persone”, che significa fuorviarle con parole o azioni per ottenere un beneficio personale.

Assumiamo ad esempio che tu ti stia sposando e che tu mandi un invito a un conoscente che sai bene non verranno al matrimonio. Se la tua vera motivazione è di ottenere un regalo in cambio, e non desideri davvero che questa persona venga al matrimonio, in tal caso è considerato “rubare la sua mente” per un guadagno egoista. Se tuttavia lo stai invitando per onorarlo o affinché non si senta insultato, va bene. In tal caso non stai prendendo, bensì stai dando. Tutto dipende dal tuo intento.

Il Talmud proibisce di chiedere a un negoziante il prezzo di un oggetto che non si ha nessuna intenzione di acquistare. Si sta rubando la sua mente, facendogli pensare che ha un cliente. Si direbbe che lo stesso si applica alla tua ricerca di una macchina fotografica. Il commesso ha investito mezz’ora del suo tempo in te, pensando di avere un acquirente. Se non avevi mai avuto l’intenzione di comprare la macchina fotografica in quel negozio, hai rubato il suo tempo poiché ti ha dato il suo tempo per nulla.

Potresti discutere che il tuo caso è diverso da quello Talmudico. Dopotutto, il commesso che ti ha aiutato non è il propietario del negozio, è semplicemente impiegato nel reparto vendite. Per lui non fa nessuna differenza se fa una vendita o meno, il suo mestiere è di rispondere alle domande dei clienti. Vero, ma forse riceve una commissione per ogni vendita effettuata, pertanto non avrebbe perso il suo tempo con te se avesse saputo che non c’era nessuna possibilità di vendere. Inoltre, non stai forse rubando dal propietario, che paga il suo staff per servire clienti genuini?

Per risolvere il caso, potresti dire al commesso che compreresti la macchina fotografica nel negozio se avesse lo stesso prezzo che trovi online.

Quando si deve decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato in molti casi le azioni contano più delle intenzioni. Quando invece si tratta di rubare le menti, l’intenzione iniziale conta almeno altrettanto dell’azione.

Rav Aron Moss, per concessione di Chabad.org