Malgrado i nostri livelli di impegno e di osservanza, Rosh Hashanà rievoca nel cuore di ogni ebreo dei sentimenti molto forti. Questa festa è il momento in cui tutti noi avvertiamo l'esigenza di fare un esame di coscienza e prendere contatto con la coscienza ebraica più basilare. Abbiamo il desiderio di pregare, di andare nel più profondo di noi stessi e di dirigerci verso D-o. L'arrivo stesso della festa risveglia le nostre energie latenti, facendole emergere in modo che possiamo esprimerle apertamente.
I sentimenti intensi che Rosh Hashanà ispira hanno un rapporto con il servizio speciale tracciato dai nostri Saggi per quel giorno:
I. Rosh Hashanà è un giorno per scegliere, un tempo per dichiarare la nostra intenzione di progredire in tutti gli aspetti di Torà e mitzvot. Queste decisioni influiscono e aiutano a determinare la qualità del nostro servizio durante l'anno che segue.
2. Rosh Hashanà è un giorno di Teshuvà, un giorno in cui torniamo a D-o e cerchiamo di pentirci per i nostri peccati. La Teshuvà raggiunge un punto dell'anima molto più profondo e molto più intenso di quello raggiunto quando compiamo le mitzvot. Per questa ragione, ha il potere di compensare le nostre mancanze nella normale osservanza delle mitzvot.
Quando mettiamo in atto Torà e mitzvot, uniamo i nostri poteri manifesti, i nostri pensieri e sentimenti consapevoli con gli aspetti rivelati della volontà di D-o. La Teshuvà richiama qualità dell'anima interiore che trascendono questi livelli rivelati. Esprime il nesso essenziale che l'anima ebraica percepisce nel suo rapporto con D-o, il legame che la spinge a tornare anche se si è allontanata dall'osservanza di Torà e mitzvot. Nello stesso modo, nella sfera spirituale, anche se il legame dell'ebreo con Do è stabilito attraverso Torà e mitzvot, e il peccato impedisce questa connessione, ciò nonostante, la Teshuvà ha un rapporto con un livello di D-o che supera tutte le limitazioni. A questo livello, un ebreo sormonta tutti gli ostacoli causati dai suoi peccati e ristabilisce il legame con D-o attraverso la teshuvà.
3. Il Talmud (Rosh Hashanà 16a, 34b) descrive il terzo servizio di Rosh Hashanà così: Prima di Rosh Hashanà, D-o si avvicina a ogni ebreo e domanda: "Proclamami Re su di te". Tutto il servizio di Rosh Hashanà è strutturato per sottolineare il tema dell'incoronazione di D-o come Re del Universo.
Questa qualità trascende totalmente la natura degli altri due servizi discussi sopra. È vero che la Teshuvà raggiunge un livello che sta al di sopra della Volontà Divina manifesta, ma è pur sempre vero che il suo impegno spirituale è in qualche modo circoscritto. Il Fatto stesso che la Teshuvà riguarda il pentimento e l'espiazione dei nostri peccati, dimostra che il livello del peccato è collegato con quello dei meriti. L'Essenza di D-o e l'essenza di un'anima ebraica non sono assolutamente toccati da queste qualità. Questi livelli, gli aspetti della Natura Divina e dell'anima che trascendono completamente tutta la sfera del comportamento umano, si esprimono con l'omaggio dell' ebreo a D-o che accetta D-o come Re.
Perché esprime questo livello? Perché si usa la metafora del suddito e del Re per descrivere questo rapporto?
L'accettazione di D-o come Re rivela i poteri più intensi ed essenziali della nostra anima. Un Re è un sovrano assoluto che richiede obbedienza totale a tutti i suoi comandamenti. Opporsi all'accettazione di un giogo del genere è cosa naturale. Vogliamo tutti vivere liberamente, senza costrizioni o limitazioni. Quando accettiamo D-o come Re, dobbiamo superare la nostra natura basilare e trascendere i nostri sentimenti egoistici.
L'unica qualità dentro di noi che possa cagionare questo forte impegno per la trascendenza di se stessi è l'essenza dell'anima. Tutti gli altri poteri e sensi, i nostri pensieri e i nostri senti
menti, sono limitati dal nostro concetto di sé. Non possono mai scindere le loro funzioni dall' "io" personale.
Tutti i nostri pensieri e i nostri sentimenti sono collegati a una sfera di base molto limitata - noi stessi. Solo l'essenza dell'anima, un livello che va al di là di ogni definizione e limitazione, può trascendere questi confini e portarci oltre il concetto che noi abbiamo della nostra identità.
A questo punto, si solleva una domanda: Com'è possibile dire che l'essenza dell'anima si esprime nella trascendenza di sé, nell'andare oltre noi stessi? In apparenza, l'aspetto più fondamentale del nostro essere dovrebbe avvenire con la libera espressione della propria personalità, non con l'annullamento di sé.
Infatti, le conseguenze di questo processo della trascendenza di sé sembrerebbero negativa. Però, nella realtà, quando andiamo oltre la nostra identità personale, raggiungiamo una consapevolezza di D-o e un rapporto con Lui che è molto più grande. Mentre siamo limitati dal nostro io personale non possiamo rapportarci all'infinità di D-o. Le nostre limitazioni ci impediscono di collegarci con le energie infinite di Do. Con questo processo della trascendenza di se stessi, possiamo scoprire il vero nostro essere, ci leghiamo con le energie Divine che esistono dentro le nostre anime. È quando abbandoniamo i nostri sentimenti personali e i nostri io che sappiamo apprezzare come "D-o e Israele sono un'unità". Quando sacrifichiamo la nostra identità personale, accettando in sostituzione la consapevolezza di D-o come nostro Re, percepiamo la natura essenzialmente Divina che è insita in tutte le anime ebraiche.
Il processo interiore di trasformazione ci collega all'Essenza di D-o. Il punto nelle nostre anime che sta oltre qualsiasi concetto di limitazione e di costrizione è senza fine.
Quando rendiamo manifeste le qualità infinite delle nostre anime Divine, stabiliamo un legame con la Vera Infinità dell'Essenza di D-o.
Di Rosh Hashanà sentiamo tutti, ognuno nel suo modo personale, l'esigenza di compiere questo servizio. Quando stabiliamo questo legame, assicuriamo la nostra iscrizione per un anno buono e dolce. Di Rosh Hashanà, D-o giudica il mondo. Quando mettiamo questo in rapporto con l'aspetto illimitato della Natura Divina, Egli risponde a Sua volta accordando benedizioni anche esse illimitate. Questo si rivela anche nelle benedizioni Divine per la salute, la felicità e il successo di tutti i nostri sforzi nell'anno a venire.
Tratto dagli insegnamenti del Rebbe di Lubavitch
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