La Rebbetzin (rabbanìt) Chaya Mushka Schneerson nasce a Babinovich in Russia nel 25 Adar del 1901, ella era la seconda di tre figlie del sesto Rebbe di Lubavitch, Rabbi Yosef Yitzchak Schneersohn e sua moglia, la Rebbetzin Nechama Dina.
Le viene dato il nome Chaya Mushka in memoria della sua trisavola omonima, moglie del terzo Rebbe di Lubavitch, Rabbi Menachem Mendel, conosciuto come il Tzemach Tzedek.
Chaya significa vita, e Mushka, una spezia aromatica. La rebbetzin era proprio così, una donna piena di vita che portava armonia e dignità dovunque andava e a chiunque incontrava
Ella crebbe sapendo che i membri della sua famiglia avrebbero avuto un impatto importante sul popolo ebraico. Da adolescente trasportò cibo e candele in modo clandestino ai giovani studenti della Yeshivà di Novardok. Rischiò la vita numerose volte per aiutare gli altri, sia sotto il dominio Sovietico che sotto quello Nazista.
Chaya Mushka, usando la sua mente brillante e la sua ascendenza regale, si impegnò a trascrivere i discorsi del padre; quando sposò il Rebbe, lo affiancò in tutte le imprese, sia si trattasse di studiare alle università di Berlino e Parigi, o di dimostrare coraggio proclamando il proprio ebraismo di fronte ai nazisti, costruendo una sukkà durante gli anni di guerra.
Il suo test più importante avvenne dopo la morte di suo padre, quando i Chassidim desideravano che suo marito, illustre ma reticente, si assumesse la responsabilità di diventare Rebbe. Egli era troppo modesto e voleva rifiutare, ma Chaya Mushka aveva riconosciuto la sua grandezza e aveva capito le necessità impellenti del nostro popolo: incoraggiò il marito con tale forza e costanza che questi accettò l’incarico. Egli diventò Rebbe e adempì a questo compito vitale grazie a lei. Per molti anni, Chaya Mushka scelse di vivere una vita nascosta, in un tempo quando ognuno desidera apparire alle luci della ribalta a tutti i costi, ella, che avrebbe potuto soddisfare ogni desiderio del suo cuore, preferì condurre una vita lontana dal popolo. Aspettava fedelmente suo marito, che trascorreva sempre più tempo in ufficio, finì per vederlo per pochi minuti nell’arco della giornata; ma non si lamentava mai, perché era conscia della dedizione assoluta che il Rebbe aveva non solo per i suoi Chassidim ma per tutti.
La Rebbetzin spirò il 22 Shevat 1988 dopo una breve malattia. Fu sepolta vicino alla nonna e il padre nel cimitero Old Montefiore a Queens, New York.
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