Un Martedi sera di Febbraio del 1992, il Rebbe rimase in piedi per diverse ore davanti alla sinagoga centrale del quartier generale di Chabad Lubavitch. Uomini, donne e bambini attesero, in fila, ed il Rebbe diede ad ognuno una copia di un discorso chassidico appena stampato, intitolato VeAttà Tetzavé. Nonostante sia stato scritto in un Ebraico conciso e formulato come un commento dettagliato di un discorso del suo predecessore, questo discorso è molto significativo; poiché è l’ultimo discorso che il Rebbe ha corretto e distribuito prima della sua dipartita. Inoltre, esso tratta di domande che sono particolarmente urgenti al giorno d’oggi: 1) Qual è il rapporto tra la leadership e la responsabilizzazione? 2) Come è possibile conciliare la fede con il razionalismo? 3) Quale impatto ha l’emancipazione sull’Ebraismo e l’identità ebraica? 4) Come possiamo portare la redenzione universale, noi individui?

L’incalzante rilevanza di queste domande ci spinge a cercare di estrapolare le idee centrali di questo discorso, riassumendole ed elaborandole per renderle accessibili. Alla fine di ogni insegnamento ho citato la sezione del testo Ebraico originale dal quale è stato tratto.

1) La vera leadership dipende dalla responsabilizzazione di individui

Il ruolo di un leader Ebreo, di un rebbe, è di nutrire la tua fede e la fede del popolo intero; di rivelare l’anima essenziale che si trova all’interno di ognuno legandoci così l’uno all’altro. Un rebbe estrae la conoscenza divina dall’alto, illuminando così, l’anima essenziale interna.

Tuttavia il successo della missione del tuo leader dipende, in modo determinante, dal tuo sforzo. Infatti solo tu puoi interiorizzare l’illuminazione trascendente datoti dal tuo rebbe. Solo tu, tramite i tuoi sforzi, puoi trasformare il tuo mondo interiore, facendo sì che le tue capacità umane traspariscano all’essenza della tua anima.

In altre parole, un leader di successo è colui che mette ogni individuo nella posizione di assumersi la responsabilità di svolgere il suo ruolo all’interno della missione collettiva. Tale successo significa che anche quando il leader non è più presente, i suoi seguaci perpetuano la sua leadership autonomamente. Pertanto, facendo tua la missione del tuo rebbe, rivendicando la tua anima essenziale, contribuisci a continuare la sua leadership lungimirante con successo eterno.

(Sezioni 11 e 12.)

2) Solo la fede essenziale può essere interiorizzata sapientemente

Solitamente si suppone che la fede appartenga alla sfera della trascendenza, al campo di ciò che è al di sopra della logica. Ciò è analogo alla condizione semi profetica descritta nel Talmùd, “nonostante essi non videro, la loro anima trascendente vide” (Meghillà, 3a).

Tuttavia, la fede essenziale non dipende da una visione superiore oltre a se stessi bensì proviene dall’essenza individuale del sè. Infatti nel profondo del tuo io, sei essenzialmente legato a D-o, questo legame fondamentale è la base della fede, che, a sua volta, è subconsciamente sinonimo con la tua identità. Pertanto, tutte le facoltà della tua anima, tra cui anche la tua capacità di cognizione e del ragionamento critico, sono finestre tramite le quali la tua anima essenziale si rivela. Di conseguenza, la fede essenziale non interferisce con la tua mente razionale dall’al di là, bensì emerge dalla dimensione subconscia interna.

Ovvero, la fede essenziale è integrale ad ogni aspetto della tua anima, compreso l’anima vestita nella mente razionale, dentro il corpo, dentro il mondo dove viviamo. Dopotutto, perfino l’anima razionale è una lente tramite la quale la tua anima-fede essenziale può essere rifriangiata ed assorbita intelligentemente.

(Sezione 5.)

3) L’emancipazione offre la massima opportunità religiosa

Durante periodi precedenti della storia Ebraica, le persecuzioni e la minaccia del martirio richiamarono un impegno sovra razionale verso la perpetuazione della vita ebraica, anche a costo di perdere la propria vita. Oggigiorno tuttavia, ci troviamo di fronte ad una sfida spirituale che è ancora più difficile, precisamente perché non è più necessario scegliere tra il tuo impegno verso D-o ed il tuo istinto di autoconservazione.

Le persecuzioni del passato agirono da stimolo esterno, risvegliando una reazione molto potente ed un attaccamento sentito dell’identità e dell’osservanza ebraica. Tuttavia senza una spinta negativa del genere, il tuo impegno verso D-o deve essere risvegliato dal tuo io più profondo, dall’essenza della tua anima che è radicata nell’essenza di D-o.

Ciò offre la massima sfida religiosa e la massima opportunità religiosa; secondo queste condizioni il tuo ebraismo non viene imposto dall’esterno ma deve emanare dall’interno. Per cui deve essere intrinseco piuttosto che trascendente, illuminando ogni sfaccettatura della tua anima e della tua vita, intellettualmente ed emotivamente fino ad arrivare al livello che ogni aspetto è del tutto chiaro all’essenza.

(Sezione 10.)

4) Il completamento personale dipende dalla redenzione universale

Anche quando ottieni l’abbondanza materiale e spirituale, il massimo desiderio dell’anima è di vivere la rivelazione suprema dell’essenza di D-o. Fin tanto che questo desiderio non viene realizzato e che la rivelazione divina rimane circoscritta, l’anima viene schiacciata sotto al buio pesante dell’esilio.

È possibile che la rivelazione divina illumini la tua vita, e potresti legittimamente pensare di essere giunto ad un alto livello spirituale. Tuttavia è importante che tu sia conscio del fatto che la tua emancipazione personale non è completa fintanto che non trasforma le vite di tutti gli altri individui del mondo.

Se l’infinità di D-o fosse palese senza nessuna costrizione per qualsiasi persona, essa non potrebbe essere limitata all’esperienza dell’individuo. Piuttosto sarebbe evidente ovunque. Il fatto che rimane perfino un angolo emarginato del mondo, ancora non illuminato è una prova certa che i tuoi nobili conseguimenti rimangono insufficienti.

Questo riconoscimento dovrebbe turbarti e risvegliare in te lo struggimento essenziale dell’anima che proviene dal suo legame intrinseco con D-o. Il risveglio di questo desiderio svela l’essenza così com’è integrata con ogni fibra del tuo essere. In tal modo essa catalizza la redenzione messianica, l’inizio di un’epoca quando anche il livello più inferiore emanerà la luce eterna di D-o.

(Sezioni 9, 11 and 12.)