Questa lettera era indirizzata a Rabbi Avraham Hecht, diplomato della Yeshivà Lubavitch e all’epoca a capo della Yeshivà di Dorchester, in occasione del suo fidanzamento .
2 Nissan 5704
Saluti e Benedizioni,
[…]Vorrei estendere la mia benedizione affinché gli auguri che si recitano nei tenaim (contratto di fidanzamento) possano realizzarsi per voi, com’è scritto “Un uomo che trova moglie trova la bontà ed invoca il favore di D-o che è Buono” (Proverbi 5:18). Ciò si riferisce a ogni tipo di bene, materiale e spirituale.
Ogni persona ha in sé due elementi, la sua anima (l’elemento primario ed interiore) e il corpo (l’elemento secondario) e di conseguenza le sue necessità si dividono in due categorie:
- le necessità dell’anima: la Torà ed i suoi precetti, che sono vitali per l’anima come bere e mangiare lo sono per il corpo;
- le necessità del corpo che includono tutte le cose materiali.
I nostri Maestri affermano che lo studio della Torà equivale a tutte le altre mitzvòt (Mishnà Pea 1:1)e conduce all’azione (Talmud Kiddushìn 40b); ciò si riferisce alle necessità dell’anima.
Riguardo alle necessità del corpo, i nostri Maestri affermano (Talmùd Yevamòt 63a): “In che modo la donna aiuta l’uomo? Un uomo porta a casa del grano, può forse egli masticare il grano puro? Un uomo porta a casa del lino, può forse egli indossare il lino così com’è?”. Cibo e abiti sono due categorie generali che includono tutte le necessità di una pesona.
Ad una prospettiva più profonda, attraverso la Torà si attirano tutte le rivelazioni, sia spirituali che materiali. In quest’ottica, i Maestri (Talmùd Berachòt 61b) considerano la Torà come la pianificazione della nostra vita. Queste rivelazioni sono realizzate sul piano fisico e portano benedizioni nella casa attraverso la donna.
Lo studio della Torà si compie attraverso lo studio della parte profonda della Torà, ossia lo studio e la comprensione della Chassidùt.
Il servizio verso D-o si compie attraverso la Yrat Shamaim (il timore di D-o) e con l’umiltà e la capacità di annullarsi che porta a riconoscere la verità.
Con benedizioni di mazal tov e di “subito la teshuvà, subito la Redenzione”.
Rabbi Menachem Schneerson
Tratto da I Will Write It In Their Hearts - Volume 2, Lettera n. 147
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