La seguente risposta è la prima lettera pubblicata tra quelle scritte dopo il periodo di lutto del Rebbe di Lubavitch per la dipartita del padre.
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Il concetto da lei espresso nella lettera sembra essere il seguente: ogni entità all’inizio esiste in uno stato germinale. Poi si sviluppa e cresce fino a raggiungere uno stato di compimento. Questo stato di compimento, però, è esso stesso solo un seme (o forse è più appropriato dire uno stadio preliminare e preparatorio) per il livello a cui salirà. Si eleverà indi di livello in livello diventando un tutt’uno con altre entità che hanno attraversato un processo analogo di sviluppo. La combinazione di tutte queste entità messe assieme forma un seme da cui cresce un’entità composita; quest’entità composita serve da seme per un’entità più sviluppata; e così via. L’uomo si trova in un determinato punto di questa catena; egli possiede e manifesta un nuovo potere – la spiritualità ed il libero arbitrio – che gli conferisce la facoltà di salire più in alto secondo queste leggi di sviluppo o in opposizione ad esse retrocedendo.
Diversi fattori restano però poco chiari.
Il libero arbitrio dato solo all’uomo appare un detrimento: tutte le altre entità possono soltanto avanzare, mentre l’uomo, a causa del suo libero arbitrio, potrebbe anche retrocedere. Inoltre, non è specificato quali sono i criteri per valutare cosa sia da considerare “sviluppo” e “regresso”. Ad esempio, una vista acuta può essere considerata un vantaggio e un segno di sviluppo per gli animali che vivono alla luce e che necessitano della vista; per un animale come le creature marine che vivono in grotte sul fondo di fiumi e laghi non raggiunti dal sole e che in alcuni casi non possiedono occhi, ciò potrebbe anche essere considerato un difetto e un regresso, poiché per essi sarebbe qualcosa di non necessario che richiede ugualmente attenzione ed energia.
Più in generale, un’entità più sviluppata e complessa si trova, secondo la nostra prospettiva, su un gradino più alto di sviluppo di un’entità più semplice (una scimmia è più sviluppata di un insetto). Dal punto di vista però dell’entità e della sua lotta per la sopravvivenza è esattamente l’opposto: un’entità più semplice come un verme sopravvive sia al caldo che al freddo e, se viene tagliato, ogni segmento diventa un essere vivente; il suo sostentamento è sempre disponibile, le sue necessità sono facili da soddisfare; il concetto di malattia gli è quasi estraneo. Un essere più complesso non ha tutte queste caratteristiche.
Infine, una domanda: chi o cosa è il grande coordinatore che all’origine conduce ogni entità per la sua via di sviluppo in modo tale da complementare un’altra entità? Se è possibile affermare che tutto è incluso nel seme – nello stato germinale da cui comincia lo sviluppo – che rapporto ha però esso con un’altra entità? Per questo motivo è necessario che vi sia un coordinatore al di fuori e al di sopra di entrambe le entità, che governi su di esse e le conduca ciascuna nel suo proprio cammino verso uno scopo comune che pure deve essere al di sopra delle due entità.
Alcuni concetti rilevanti trovano origine nella Chassidut. Essa ci spiega che il Santo, Benedetto Egli Sia, ha creato il mondo e tutto ciò che vi è in esso e ci spiega che in ogni entità c’è una scintilla di D-vinità che le garantisce l’esistenza e la tiene in vita in ogni istante. Questa scintilla è nascosta, non rivelata, eppure, se non fosse per essa, l’essere tornerebbe al nulla. (L’anima di una persona, ad esempio, non si può vedere). Ogni qualvolta questa scintilla è più visibile ed attiva in un’entità, quest’entità si trova in una maniera rivelata più vicina alla sua vera esistenza; si eleva, si sviluppa e raggiunge livelli più alti.
D-o è la fonte e l’essenza della vita. Più questa energia vitale è rivelata, maggiore è l’ascesa lungo la scala di sviluppo. Per questo motivo la vita vegetale è più elevata di quella minerale, gli animali sono più elevati dei vegetali e l’uomo è più elevato degli animali.
Il Creatore gode di assoluta libertà. Egli ha creato non solo ogni esistenza ma pure le leggi della natura. L’unica cosa paragonabile a questa facoltà si trova nell’uomo: libertà e libero arbitrio. Nell’uomo quindi la scintilla di D-vinità è più rivelata che negli altri esseri e questa è una delle prove che l’uomo è più elevato in termini di sviluppo rispetto agli altri esseri viventi.
Se una persona, attraverso il suo libero arbitrio, fa l’opposto di quello che è appropriato, con le sue azioni intensifica l’ascondimento della scintilla D-vina che si trova in lei e negli altri esseri. Non solo essa non sale di livello di sviluppo ma porta nella sua rovinosa discesa tutto ciò con cui viene a contatto. Quando, invece, attraverso il suo libero aribitrio, un uomo sceglie di compiere le giuste azioni, non solo sale di livello nella scala di sviluppo ma siccome ha deciso di sua spontanea volontà porta una nuova dimensione nel creato. È come se il Creatore dotasse l’uomo di parte del Suo potere creativo. Come spiegano i nostri Maestri (Midrash Bereshit Rabbà 98): “Israel crea i mondi”.
Tratto da “I Will Write It In Their Hearts” Vol II Lettera n. 168
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