Domanda: Leggendo la Haggadà ho notato che il nome di Moshè non figura per niente, com’è possibile che proprio colui che ha guidato gli Israeliti fuori dall’Egitto non sia menzionato nel resoconto dell’Esodo?
Risposta: In effetti la Haggadà contiene un riferimento a Moshè ma oltre a quello il suo nome non figura per niente. Come mai si evita di menzionare la figura più importante dell”Esodo?
La risposta, secondo me, si può trovare nella fine di maghìd, il lungo resoconto che precede il shulchàn orech, la parte del Seder che include la consumazione del pasto festivo. Di solito quando si arriva a quel punto si ha molta fame, e forse per questo il dettaglio viene tralasciato.
L’ultima parte di maghìd inizia con le parole: “in ogni generazione una persona è obbligata a considerare se stesso come se egli fosse uscito dalla schiavtù egiziana”. È importante comprendere che Pesach non è meramente la storia di una redenzione avvenuta molti anni fa, piuttosto che la redenzione è un’impresa continua.
Focalizzarsi su Moshè stabilisce l’Esodo come un punto storico del passato. Ma Pesach non tratta di ciò che è stato ma di ciò che accade ora. Infatti ogni anno la festività di Pesach ci da la forza di evadere dalle nostre schiavitù personali ovvero quello delle abitudini e dell’inclinazione. Ogni anno Pesach ci insegna che il Sign-re ci può aiutare e liberarci da altre prigioni sia fisiche, che emotive o spirituali; inoltre crediamo che il Sign-re può redimere il mondo, e lo farà, con la nostra partecipazione, liberando il mondo dal buio, dal conflitto e dall’ignoranza.
Focalizzarsi su Moshè sembra quasi che l’Esodo sia il risultato degli sforzi di un individuo straordinario, potremmo essere tentati di dire, “Moshè può fare del genere, ma io no, chi sono io per poter cambiare le cose da modelli usati per millenni? Conosco I miei limiti, la grandezza di Moshè è semplicemente incomparabile.”
Forse è per questo che la Haggadà non parla di Moshè. Il Sign-re stesso è il redentore del popolo Ebraico e dell’umanità intera. Moshè era un gigante spirituale perché si era dedicato totalmente, anima e corpo a D-o. Se ognuno di noi si impegnasse con tutto se stesso, potremmo tutti fare da tramite per la trasformazione del mondo dalla schiavitù del buio e cambiandolo in un mondo di luce.
Rav Shlomo Yaffe per gentile concessione di Chabad.org
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