Domanda: So che è necessario perdonare tutti prima di Yom Kippùr, mi è anche stato detto che se io perdono gli altri, il Sign-re concederà il perdono a me. Tuttavia, ci sono alcune persone che non posso proprio perdonare.

Ad esempio, non riesco a perdonare l’insegnante di quinta elementare che ha rovinato un anno intero della mia vita. Allo stesso modo, non posso perdonare mio zio per avermi maltrattato a parolemi facendomi sistematicamente sentire piccolo piccolo. Infine, ho difficoltà a perdonare perfino i miei genitori, nonostante li ami e li apprezzi molto, per alcune loro azioni. Questo potrebbe significare che il Sig n-re non mi perdonerà?

Risposta: Hai sicuramente sentito la storiella della yiddish mame che offre un piatto di broccoli al figlio; al ‘bleah’ del figlio, risponde: “lo mangerai e ti piacerà pure!”.

Il figlio replica: “Ebbene, cara mamma, se proprio insisti, li mangerò ma per quanto tu possa insistere, i broccoli non mi piaceranno perché proprio non mi piacciono, mi dispiace ma non ci posso fare nulla”.

La stessa cosa accade con il perdono. Si può dire a una persona di frenare la propria lingua, di rinunciare a pareggiare i conti, di non pensare nemmeno a pareggiare i conti e di fare il contrario di ciò che prova aiutando coloro che non si sono comportati bene con lei proprio come Yosef aiutò i suoi fratelli a stabilirsi in Egitto nonostante essi l’avessero venduto come schiavo.

Tuttavia non le si può dire, “questa persona ti deve piacere”. È questo il significato del perdono: non si fa nulla a causa del risentimento che si prova, non si dice nulla per esprimere il proprio rancore né si pensa al motivo del rancore. Quando il pensiero sale alla mente, lo si ignora, pensando a quante cose positive si hanno nella vita nonostante le varie sfide che ognuno incontra.

Ti svelerò un segreto: i sentimenti sono come le piante, se non le annaffi esse si avvizziranno fino a diventare polvere.

Allo stesso modo, per un periodo di tempo smetti di pensare a tutti i risentimenti che hai, anche a quelli giustificati, e un giorno ti sveglierai e scoprirai che quei sentimenti sono spariti.

Rav Tzvi Freeman per gentile concessione di Chabad.org