E ciò che resta dell’offerta mangeranno Aronne e dai suoi figli… in un luogo sacro… L’ho data loro come parte tratta da ciò che viene consumato nel fuoco, in mio onore: essa è santissima… (Levitico 6, 9-10).
Oggi la tavola di ciascuno è paragonabile all’altare nel Santuario (Talmud Chaghigà 27b).
Rabbi Yisrael ben Eli’ezer, il Ba’al Shem Tov, prima di mostrarsi al mondo, portandovi i suoi insegnamenti e fondando il movimento chassidico, lavorò come shochet (macellatore rituale) in un piccolo villaggio in Ucraina. Dopo che ebbe lasciato il luogo, il villaggio chiamò un altro shochet per macellare il proprio bestiame e i propri polli.
Un giorno, un abitante di quel paese mandò da lui un lavorante non ebreo con un pollo, affinché fosse macellato. L’uomo, però, tornò con il volatile ancora vivo spiegando: «Il nuovo shochet che avete fatto venire non va bene».
«Perché?» chiese incuriosito l’altro.
«Secondo me non avrà più polli da macellare. Egli sta là e usa acqua semplice tratta dal pozzo per pulire le sue forbici. Yisrolik (abbreviazione del nome Yisrael) puliva le forbici con le sue proprie lacrime…».
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