Purìm e Chanukà sono feste molto diverse. Chanukkà è una faccenda spirituale: olio, luce, canti e lodi. Purìm appartiene alla sfera materiale: soldi ai poveri, cibo agli amici, un pranzo solenne e festivo e molto, molto vino.

Ma entrambe posseggono un denominatore comune molto interessante. Includono nelle loro usanze un oggetto che gira. A Chanukkà si gioca con il sevivòn-trottola sulla quale sono incise le lettere ebraiche che formano l’acronimo del versetto “ un Grande Miracolo Avvenne Lì’”. A Purìm facciamo girare un chiassoso raashàn-raganella per cancellare il nome di Hammàn quando viene citato durante la lettura della Meghillà.

La differenza tra i due oggetti è che il sevivòn viene lanciato dall’alto mentre il raashàn viene attivato dal basso.

A Chanukkà Hashèm ha trasgredito tutte le regole della natura per salvarci, concedendo a un piccolo gruppo di combattenti la vittoria su uno degli eserciti più potenti della terra e una piccola fiala d’olio d’oliva puro rimase accesa per otto giorni consecutivi. A Purìm la salvezza arrivò come qualcosa che potrebbe essere definita facilmente una serie di coincidenze: il re Assuero si adira contro sua moglie e sceglie Estèr come regina in vece sua. Mordechài, fortuitamente, udisce uomini che fomentano un complotto per uccidere il re e informa quest’ultimo salvandogli la vita; Hammàn si trova “al posto sbagliato nel momento sbagliato” proprio quando l’azione di Mordechài viene riletta al re insonne; Estèr approfitta della sua posizione per ritorcere il re contro il suo ministro e il popolo è salvo. E non si nota neanche che il nome di Hashèm non viene menzionato neanche una volta nel Libro di Estèr! In altre parole a Chanukkà la salvezza divina è arrivata dall’alto allorché a Purim è arrivata dal “basso” travestita in eventi straordinari.

Chanukkà celebra il fatto che il nostro impegno nei confronti di Hashèm, e il Suo nei nostri, trascende i legami naturali. Purìm celebra il fatto che la nostra relazione intride completamente i dettagli più semplici, più ovvi e banali della nostra vita quotidiana.

di Yanki Tauber