Risposta: La tua è una domanda importante, che, tra l’altro, mi ha fatto sorridere. Tutti desiderano essere felici e tutti sono alla ricerca della felicità, possibilmente eterna. Ma molti non riescono a trovarla, e se la trovano non dura a lungo.
I nostri Saggi commentano nelle Massime dei Padri: “Chi è felice? Colui che è contento di quello che ha.”
Essere felici e soddisfatti nelle diverse circostanze significa rendersi conto che c’è un Capo in questo mondo che ne dirige gli eventi e che sa esattamente come devono accadere. Tutto ciò che ci succede nella vita, ogni minimo dettaglio di ogni situazione, accade perché deve accadere e contribuirà alla nostra crescita. Questa constatazione può essere di grande conforto e anche fonte di felicità. Quando ci rendiamo conto del fatto che non ci manca nulla e che chi manda avanti il mondo è il Sign-re Infinito e Misericordioso, che desidera soltanto il nostro bene, non possiamo non provare una felicità sincera.
È anche importante non concentrarsi solo su se stessi. Se valutiamo di continuo il nostro grado di felicità, è quasi sicuro che non arriveremo mai a considerarci felici. È più produttivo allora occupare il proprio tempo aiutando gli altri, concentrarsi sulle necessità delle altre persone - e ci sono così tante persone al mondo che hanno bisogno di aiuto - porta di per sé a sentirsi più felici.
Un ultimo suggerimento: comportati da persona felice, anche se, inizialmente, ti potrà sembrerà di fingere. Con il tempo anche la "finzione" avrà un effetto positivo sul tuo stato d’animo, si tramuterà in un'abitudine, e l'abitudine si tramuterà in uno sincero stato d'animo.
Sorridi, ridi. Impegnati ad aiutare gli altri. E goditi la meravigliosa vita che il Sign-re ti ha dato.
Di Chana Weisberg, per gentile concessione di Chabad.org
P.S. In quest'articolo ho enfatizzato l'opinione ebraica sulla tzedakà; per favore non interpretare la mia risposta in modo spregiativo verso altre persone che danno. Donare a una giusta causa è un atto enormamente positivo agli occhi di D-o, se viene fatto con le giuste intenzioni o meno, per quanto sia importante filosofizzare e capire, è il dare concreto che conta di più.
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