…non prendere da lui usura o interesse e abbi timore del tuo D-o, così che tuo fratello possa vivere presso di te (Vaykra 25, 36).

I maestri chassidici dicono: «Se tuo fratello può vivere a lungo liberamente presso di te, allora state vivendo entrambi. Se ti avvantaggi su di lui e lo opprimi, stai opprimendo la tua vita stessa». Questo insegnamento è basato su un passo del Talmud che dice: “I malvagi sono considerati morti anche se sono in vita (Berachòt 18b)”. L’esistenza umana è qualche cosa di più rispetto alla semplice sopravvivenza fisica. Un uomo diventa una nefesh chayà, un’anima vivente, quando D-o soffia in lui lo spirito Divino; non tenere conto di ciò rende una persona spiritualmente morta.

Che cos’è la spiritualità? Non è possibile per una persona essere spirituale definendo da sé il concetto di spiritualità?

La Torà risponde che non è possibile.

Prendiamo come esempio la proibizione della Torà di chiedere interessi per un prestito. Dal punto di vista della logica, una persona che presta denaro ad un’altra con un ragionevole tasso di interesse potrebbe credere di fare un grande favore al prossimo, in particolare se presta senza chiedere garanzie e le sue rate sono più basse rispetto a quelle chieste da altri. Colui che riceve il denaro potrebbe essere molto riconoscente per il prestito e pagare l’interesse richiesto. La Torà proibisce, però, ogni transazione di questo tipo e il Talmud è particolarmente severo nel condannare il prestito concesso con interessi. Riguardo a quanto sia colui che presta sia colui che riceve potrebbero considerare ragionevole e desiderabile, la Torà dice: temerete il Signore!

Il voler Divino è che se uno ha denaro in abbondanza al punto da poterlo prestare, è costretto a farlo perché è una mitzvà e deve trattenersi dal chiedere interessi.

“Tuo fratello possa vivere a lungo presso di te”. Prestando denaro senza interessi si provvede ai bisogni di un’altra persona, alla sua sopravvivenza fisica e sia colui che riceve denaro sia colui che lo presta sono spiritualmente vivi perché agiscono secondo il volere di D-o.

Molte mitzvòt che concernono relazioni e transazioni tra persone sono accompagnate dalla clausola: “abbi timore di D-o” oppure “Io sono D-o”.

Questo indica che noi non possiamo relazionarci tra esseri umani secondo i parametri della logica per fissare ciò che è giusto o sbagliato. La spiritualità vera va ricercata nelle parole: “voi che rimaneste attaccati al Signore vostro D-o siete ancora oggi tutti vivi” (Devarim 4:4).