Domanda: Ho sentito dire che al Re David è stata negata l’opportunità di costruire il Tempio di Gerusalemme perchè aveva “sangue sulle mani” a causa delle numerose battaglie che aveva combattuto. Se ciò corrisponde alla realtà, come mai egli è visto con così tanta stima? Perchè è stato scelto come il progenitore del Mashìach?
Risposta: Ciò che dici è vero. Il Re Davìd disse a suo figlio Shlomò:
“Ma la parola di D-o è su di me, dicendo, ‘hai sparso molto sangue e hai combattuto grandi guerre; non costruirai una casa in Mio Nome perchè hai sparso molto sangue nella terra dinanzi a Me. Ecco un figlio sarà nato a te. Egli sarà un uomo di pace, ed Io gli darò pace da tutti i suoi nemici intorno… ed egli costruirà una Casa nel Mio Nome”, I Cronache, 22:8-10.
È importante preoccuparsi di una domanda sola: “Cosa vuole D-o da me adesso, in questo momento?” Per Davìd la risposta era di combattere per proteggere il suo popolo dalle varie minacce armate che doveva affrontare. Il fatto che non gli è stato permesso di costruire il Tempio più avanti non significa che i conflitti nei quali era coinvolto fossero per lui una macchia. Piuttosto, questo era semplicemente incompatibile con la natura pacifica del Tempio.
La seguente analogia può essere utile per comprendere ulteriormente il concetto. Immagina che stai andando a una serata di gala, vestito di tutto punto, e passi vicino a una palude fangosa. D’un tratto noti una persona che sta affogando in acqua: ti butti nella palude e nel fango e la salvi. L’uomo che hai salvato ti ringrazia copiosamente e continua per la sua strada, tu però non ti senti a tuo agio nel presentarti alla serata di gala con un completo fangoso e bagnato… (ed è alquanto probabile che gli uomini della sicurezza non ti permettano di entrare vestito così!).
Questo significa forse che ti penti di aver salvato l’uomo che stava affogando o che hai fatto qualcosa di sbagliato?
Spero che adesso l’idea sia più chiara.
Rav Moshe Goldman per concessione di Chabad.org
o.
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