Domanda
Il mio amico mi ha detto che Chanukkà è una festa “minore”, a differenza di Rosh Hashanà e Pèsach, e quindi non c’è motivo di affannarsi tanto. Secondo lui questa festa è diventata importante a causa del periodo dell’anno in cui cade.
Risposta
A differenza di Rosh Hashanà, Pèsach e altre festività che sono giorni di riposo prescritti nella Torà, di Chanukkà è permesso lavorare. A Purìm è meglio non lavorare; inoltre, durante le festività si indossano vestiti speciali, mentre i giorni di Chanukkà sono giorni lavorativi ordinari e si indossano gli abiti di tutti i giorni.
Eppure Chanukkà non è affatto una festa “minore”. Leggi un po’ cosa dice Maimonide nelle sue Leggi di Chanukkà:
La mitzvà di accendere i lumi di Chanukkà è una mitzvà molto preziosa. Una persona dovrebbe stare molto attenta nella sua osservanza, nel pubblicizzare il miracolo, nel potenziare la nostra lode di D-o e nel moltiplicare le espressioni di ringraziamento per i miracoli che Egli ha fatto per noi. Anche se una persona non ha risorse per il cibo tranne ciò che riceve dalla tzedakà, dovrebbe impegnare dei beni o vendere i suoi vestiti per compare olio e lumi per Chanukkà.
Maimonide continua dicendo che se una persona è costretta a scegliere se comprare un bicchiere di vino per il Kiddùsh di Shabbàt o l’olio per la sua chanukkiyà poiché non ha mezzi per comprare entrambi, la mitzvà di Chanukkà ha la precedenza. Non mi sembra quindi una festa tanto “minore”...
In particolar modo, considera che è lo scopo di Chanukkà è proprio quello di ‘illuminare il buio’ (proprio per questo accendiamo di notte davanti a una porta o a una finestra). Pertanto, anche se sono giorni lavorativi feriali, è proprio questo il punto: illuminare il giorno lavorativo normale della luce spirituale. E per questo ci vuole una luce speciale.
In ogni modo, da quando accampiamo scuse per non festeggiare? Al contrario, come disse il saggio re Salomone: “Un buon cuore festeggia sempre”.
Rav Tzvi Freeman per concessione di Chabad.org
Parliamone