Sono confuso riguardo al nome di questo mese ebraico. Alcuni lo chiamano Cheshvàn e altri MarCheshvàn. Sul tuo sito ho notato che è scritto in entrambi i modi. Qual è il nome giusto?

Risposta: Il Talmùd di Gerusalemme ci dice che “I nomi dei mesi salirono con noi dalla Babilonia”. Infatti fino all’esilio babilonese, i mesi erano chiamati secondo il loro numero, ad esempio, “primo mese”, “secondo mese”, oppure secondo altri nomi che non sono comunemente usati al giorno d’oggi. Nel Libro dei Re questo mese viene chiamato “il mese di Bul, l’ottavo mese”, contando dal mese primaverile di Nissàn.

Le Sacre Scritture post-esilio babilonese, come i libri di Ester e Nechemia, menzionano altri mesi ma non questo; pertanto non si può dedurne il nome dalla Bibbia.

Alcuni sostengono che MarCheshvàn provenga dalla parola “Akkadian”, che significa “ottavo mese”, e perciò sarebbe simile alle parole merach-shvan, ovvero “mese” e “otto”. L’Aruch Hashalem invece suggerisce che è merachesh-van, “acqua che scorre”.

MarChshevàn o Cheshvàn

Nella Mishnà, nel Talmùd e in altre opere, il mese viene chiamato MarCheshvàn: nei passi in cui si datano documenti ebraici legali o si benedice il nuovo mese, si usa lo stesso nome.

D’altronde, nel testo esoterico esistente più antico, il Sefer Yetzirà, un libro che precede il Talmùd e è menzionato in esso, questo mese è indicato come Cheshvàn. Anche lo Zòhar lo chiama Cheshvàn, e al giorno d’oggi è chiamato solitamente così.

Perché questa discrepanza? Poiché c’è una differenza d’opinione se il vero nome del mese sia MarCheshvàn o se sia Cheshvàn, e in questo caso la parola mar sarebbe una denominazione aggiunta per descrivere il mese.

Ci sono diverse spiegazioni sul significato più profondo nel mar di MarCheshvàn.

Amarezza

Alcuni spiegano che la parola mar significa amarezza, simile al maròr che mangiamo al Sèder di Pèsach. Questo mese viene visto come amaro per diversi motivi:

Esso segue il mese di Tishrì che è ricco di festività, mentre MarCheshvàn non ne ha alcuna.

Le matriarche Sarà e Rachèl morirono in questo mese.

Durante l’era del Primo Tempio, quando il popolo ebraico si divise in due regni, Yerova’am, il re delle tribù del nord, stabilì una festa pagana nel mese di Cheshvàn per controbattere al servizio verso D-o che avveniva a Gerusalemme, nel regno di Yehudà.

Una goccia d’acqua

Altri spiegano che mar significa “una goccia d’acqua” come è scritto nel versetto “come una goccia (mar) da un secchio”. È in questo mese che gli ebrei nella Terra d’Israele iniziano a pregare per la pioggia. Pertanto diciamo mar come una sorta di preghiera per la pioggia. Inoltre, il Mabùl, il Diluvio Universale dei tempi di Nòach, iniziò in questo mese. Infatti, i commentatori dicono che il nome originale del mese che si trova nelle Scritture, Bul, è un’allusione al Mabùl.

Ulteriori commenti spiegano che, al contrario, il mar di MarCheshvàn ha una connotazione positiva, poiché la parola mar può anche significare “Padrone”. Questo titolo onorifico viene dato perché il Re Salomone completò la costruzione del Primo Tempio in questo mese.

In realtà, anche in questo caso c’ è un elemento di amarezza poiché, nonostante la costruzione del Tempio fosse conclusa in questo mese, esso non è stato inaugurato subito, lasciando quindi il mese senza festività.

Nonostante l’inaugurazione del Primo Tempio non avvenne nel mese di MarChshevàn, il Midràsh racconta che il Terzo Tempio verrà inaugurato in questo mese. Pertanto, non solo non sarà un mese amaro ma al contrario, diverrà un mese di gioia! Che ciò avvenga presto nei nostri giorni.

Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org